Secondo Neil Gaiman, i libri modificano il cervello. Si tratta di un’affermazione ancora più forte di quelle di Galileo e Kafka: per il primo ci conferiscono dei super poteri, il secondo li definisce l’ascia contro il mare ghiacciato dentro di noi. A detta di Gaiman, invece, il nostro stesso futuro e quello del mondo intero dipendono dalle librerie, dalla lettura e dai sogni ad occhi aperti. Leggere apre la mente a nuovi orizzonti e nuove consapevolezze, per questo è fondamentale iniziare fin da piccoli.
Egli trova sbagliato lo snobismo nei confronti di certi autori come R. L. Stine, Enid Blyton e molti altri. Non esistono letture sbagliate o cattivi scrittori, perché leggere dev’essere un piacere e i più piccoli devono essere incoraggiati a farlo. Spesso invece accade il contrario, perché gli adulti si sentono in dovere di scegliere i libri per i propri bambini e sconsigliar loro ciò che trovano inadatto. Ciò è distruttivo, perché può bloccare sul nascere l’amore per i libri.
Se è vero che i libri modificano il cervello, è importante scegliere da soli la strada da seguire, sapendo che non ne esistono di sbagliate. Accettare consigli è giusto, l’importante è non sentirsi in obbligo a prediligere le cosiddette “letture impegnate”, solamente perché per la società moderna vuol dire essere più intelligenti. Non è affatto così, e Gaiman fa notare che ognuno ha i propri gusti. Leggere un giallo, un fantasy o perfino un fumetto, non è assolutamente meno importante che leggere Oscar Wilde, Primo Levi, Montale o Shakespeare.
Gaiman racconta di essere stato fortunato, in quanto da piccolo è sempre stato accompagnato in libreria dai genitori. Anche i librai non hanno mai aperto bocca sulle sue scelte, anzi, l’hanno spronato a leggere sempre di più tutto ciò che gli piaceva. Come molti altri bambini ha iniziato coi libri sulla magia, le streghe, i fantasmi e i vampiri e, una volta finito, è passato a quelli per adulti. È sempre stato trattato come un lettore qualsiasi ed è proprio così che dovrebbero essere visti tutti i bambini.
Le librerie sono sinonimo di libertà: libertà di avere le proprie idee, libertà di comunicare e libertà di sognare. Come questo autore fa notare, quando guardiamo un film vediamo cose che accadono ad altre persone. I libri invece modificano il cervello, perché quando leggiamo siamo noi a farci un’idea tutta nostra del mondo in cui entriamo. Noi diventiamo i veri protagonisti, visitiamo luoghi e impariamo lezioni di vita da grandi filosofi o da grilli parlanti. Una volta finito di leggere torniamo nel mondo reale e alla vita di sempre, ma ci ritroviamo cambiati.
Questo perché un romanzo è in grado di mostrarci un mondo diverso, un mondo nuovo e forse migliore di quello a cui apparteniamo. Per questo motivo, la realtà smette di soddisfarci e spesso ci sentiamo in dovere di fare qualcosa perché diventi più simile a come la desideriamo. Il fatto che i libri modifichino il cervello è estremamente importante, perché è così che impariamo a non accontentarci. Non a caso gli amanti dei libri sono più affascinanti: essi sono in grado di sognare e lottare per rendere realtà tali sogni.
I libri, inoltre, sono l’unico modo reale per comunicare con i morti e imparare da loro, conoscere le loro storie. È possibile rendersi conto di come la mentalità umana sia cambiata nel corso degli anni, portandoci ad oggi. Il Diario di Anna Frank, ad esempio, ci fa capire quanto la guerra porti dolore e distruzione e, di conseguenza, ci impegniamo a fare il possibile per non commettere gli errori del passato a preservare la pace. Harry Potter ci insegna che l’intelligenza non è un difetto, ma una delle armi più potenti del mondo. Il Ritratto di Dorian Gray ci ricorda che la bellezza esteriore non è nulla se paragonata a quella interiore.
Sono infiniti gli esempi che si potrebbero fare riguardo gli insegnamenti dei libri, per adulti o bambini che siano. Leggere, inoltre, può farci entrare nella mentalità di persone cresciute in un contesto e in mezzo a culture diverse dalla nostra. In tal modo impariamo a non giudicare, ad essere aperti nei confronti del mondo e accettare il fatto che siamo tutti diversi. Non solo modifichiamo la nostra mente, ma la rendiamo più elastica e, di conseguenza, molto più spaziosa e desiderosa di riempire le sue lacune.
Neil Gaiman afferma che gli scrittori abbiano il dovere di raccontare la verità alle persone. Non una verità assoluta, ma una realtà che ci aiuti a scavare dentro di noi per scoprire chi siamo. Questo è il motivo per cui durante gli anni passati i libri venivano bruciati, ed è il motivo per cui ancora oggi, in alcuni paesi, l’educazione viene scoraggiata. Trasmettere l’amore per i libri, qualsiasi essi siano, dunque, è la chiave per costruire un mondo più giusto perché essi non solo modificano la mente, ma la migliorano.