Non è estinto: avvistato il pesce più raro e antico al mondo

Dato ormai per estinto, l’asprete è stato avvistato nelle acque fluviali della Romania centrale: ne sopravvivono meno di quindici esemplari.

26 Novembre 2020

La sua storia è antichissima e dura da ben 65 milioni di anni ma da tempo, ormai, l’asprete (il nome latino è Romanichthys Valsanicola) era considerato estinto. Invece, recentemente, è stato avvistato nelle acque del Valsan, fiume della Romania centrale, per un totale di circa dodici/quindici esemplari. Il pesce più antico e più raro del mondo popola oggi circa un chilometro di acque dolci nel cuore dell’Europa e tende a nascondersi sotto le rocce.

Si tratta, infatti, di un animale notturno e per questo difficile da vedere alla luce del sole. Il suo ritrovamento è stato frutto di lunghi studi e di un pizzico di fortuna, e a rilanciare la notizia sui social è proprio uno degli attivisti impegnati nell’area nonché noto alpinista, Alex Gavan.

Cari amici – scriveva il 21 ottobre 2020 sul suo profilo FacebookQuesta mattina ci ha regalato una delle notizie più belle. È imparentato con il nostro fratello e pesce nazionale, il ruvido Romanichthys Valsanicola, la specie fossile vivente, di 65 milioni di anni e contemporanea degli ultimi dinosauri che hanno camminato sulla superficie del pianeta.

Il pesce più raro in Europa e, secondo alcune stime, anche nel mondo, rivela la rugosità alle persone nelle prime immagini video dopo tanti anni di incertezza. È stato identificato intorno alle 8, nella zona del villaggio di Brădetu, dai miei colleghi e amici della squadra di soccorso, gli ittiologi Andrei Togor e Marcus Drimbea (partner dell’Associazione Aqua Crisus), durante una sessione di pesca analisi scientifica dell’impatto delle strutture idrotecniche a livello di ittiofauna sulla valle di Vâlsan. Con molta emozione e gioia nella mia anima condivido questo con voi.

A minacciare la sopravvivenza dell’asprete sono diversi fattori, come la deforestazione e l’inquinamento delle acque fino all’estrazione di ghiaia dai fiumi. Ma anche la costruzione di dighe che interrompono il flusso continuo nell’alveo contribuisce a mettere in difficoltà la specie. E proprio la diga di Vidraru realizzata negli Anni Sessanta ha messo a durissima prova questo pesce che ha trovato, contro ogni aspettativa, il modo per resistere. Lunga vita all’asprete.

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