Non hai mangiato le verdure fermentate? Da oggi cambierai idea

Sempre più spesso sulla nostra tavola troviamo le verdure fermentate, ma che cosa sono e perché fanno così bene alla nostra salute?

7 Giugno 2019

Fino a qualche anno fa non molto spesso sentivamo parlare di verdure o in generale cibi fermentati, ma negli ultimi tempi la tendenza a utilizzare questi particolari alimenti in salamoia è accresciuta fino a diventare quasi una moda. Eppure sin dal 6000 a.C. i nostri antenati utilizzavano la fermentazione come metodo per mantenere più a lungo gli alimenti non disponendo, ovviamente, di frigorifero o congelatore (sai qual è l’unico cibo eterno che non scade mai?).

Le verdure fermentate, come i crauti, hanno innumerevoli benefici sul nostro corpo perché grazie al particolare processo subito, riescono a generare enzimi importanti per l’organismo, aumentano gli antiossidanti (che contrastano l’invecchiamento delle cellule), rimuovono tossine e batteri dannosi e rappresentano un grandissimo concentrato di probiotici che ripopolano l’intestino, in cui risiede l’85% del nostro sistema immunitario, di batteri positivi. Le verdure fermentate sono ottime alleate contro le allergie, le intolleranze alimentari, ma anche micosi, candida, infiammazioni o patologie diffuse come diabete o obesità.

Tra i cibi fermentati si annoverano, oltre ai crauti, lo yogurt (ma deve essere fatto in casa), il kefir, i cetriolini, il miso, il lievito madre oppure il kimchi.

Quest’ultimo è un piatto tipico della cucina coreana, a base di verdure fermentate, spezie come peperoncino, zenzero, aglio e scalogno: nel 2018 è stato attestato che i coreani mangiassero circa 36 kg di kimchi pro capite perché è considerato un pasto fondamentale ad affrontare al meglio le loro frenetiche vite.

La Corea è rinomata per il massiccio uso e consumo di verdure fermentate, ma come si prepara il kimchi? Questo contorno altamente nutritivo e estremamente povero di calorie (anche la lasagna va bene per la dieta!) è uno dei piatti più esportati al mondo ed è composto da cavoli a foglia, radici, sedano, carota, melanzane, zucca, patate e ancora pomodoro, barbabietola, spinaci, prezzemolo e altre spezie

Se siete interessati a scoprire un mondo nuovo di possibilità culinarie, vi segnaliamo l’Istituto Culturale Coreano a Roma, che organizza corsi di cucina per diffondere i segreti gastronomici legati ad una tradizione davvero molto antica.

 

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