Ogni volta che da piccoli la vostra mamma vi proponeva il minestrone storcevate il naso, ne siamo sicuri: ma ora che avete una certa età (se siete persone impazienti, invecchierete prima del tempo) quella calda zuppa non è poi così male, anzi vi regala un piacevole conforto nelle sere invernali. Ma com’è possibile odiare un alimento come i broccoli, per esempio, quando si è giovani e finire per apprezzarli con l’avanzare dell’età?
Lo hanno spiegato su Quartz Anita Setarehnejad e Ruth Fairchild, docenti rispettivamente di Scienze e Tecnologie Alimentari e di Nutrizione presso l’Università di Cardiff. Il gusto è certamente un complesso fenomeno in cui vengono coinvolti gli altri sensi prima di mangiare, infatti, ispezioniamo il piatto, ne sentiamo l’odore o la temperatura prima di decidere che ci piace e quando le candeline sulla torta sono arrivate a 60, il modo di percepire il gusto cambia radicalmente fino ai 70 anni quando la rivoluzione delle nostre papille gustative è completata.
Le papille, infatti, subiscono una modifica nella forma e nella struttura: diminuiscono e diventano più rare e chiuse con la conseguenza che i nostri nonni abbondano con il sale e con lo zucchero (le chewing gum senza zucchero sono dannose, ecco cosa contengono)!
Essendo più chiuse le nostre papille gustative, diminuisce il contatto tra gli alimenti e i recettori del gusto, ma per contrastare l’inarrestabile declino all’interno della nostra bocca e in generale del nostro corpo (occhio a queste abitudini, vi fanno invecchiare più in fretta), possiamo mettere in campo alcune accortezze.
In primis seguire una dieta sana, praticare un po’ di attività fisica e soprattutto consumare tutti e 5 i gusti – salato, dolce, acido, amaro e umami – così da mantenere allenato il palato.