Il Coronavirus continua a essere una presenza con la quale si deve fare i conti quotidianamente a ogni latitudine del pianeta. Per questo motivo, è bene non abbassare mai del tutto le guardia, soprattutto in situazioni potenzialmente a rischio contagio. Le buone abitudini, quindi, che abbiamo imparato a conoscere nei mesi di emergenza si mantengono risorsa preziosa di difesa insieme al vaccino. A maggior ragione ora che i ricercatori hanno isolato un nuovo ceppo di Covid già definito dagli esperti come ‘preoccupante’.

La variante che sta al momento riaccendendo qualche apprensione tre la fila della scienza si chiama Orthrus (CH 1.1), nome che deriva dal mitologico cane a due teste della tradizione greca. Questo nuovo ceppo non solo, spiega il ‘Daily Star’, avrebbe la capacità di eludere i vaccini ma sarebbe in via di rapida se non rapidissima diffusione. Con una mutazione simile a quella del ceppo Delta, Orthrus è stata attestata finora in 66 Paesi del mondo, tra i quali Australia, Nuova Zelanda, Cina, India, Tailandia e Danimarca.

La prima rilevazione risale al novembre scorso nel Regno Unito, dove si è diffusa in poco tempo in diverse contee diventando la dominante in alcune aree del Paese. Ma quali sono i sintomi che devono metterci in allerta? La nuova sub-variante causerebbe una sintomatologia simile a quella scatenata da Omicron. In particolare, agli esordi i sintomi sarebbero senso di affaticamento, stanchezza, mal di testa e mal di gola accompagnato da tosse e starnuti.

A questo quadro, poi, si aggiungerebbero anche altri fastidi quali nausea, fiato corto, dolore alla schiena e mancanza di appetito. Sarebbero, dunque, questi i quattro sintomi a caratterizzare in maniera peculiare Orthrus rispetto alle varianti ‘consorelle’. Ovviamente, se si avvertono alcuni di questi segnali, meglio sottoporsi a un tampone per accertare – o al contrario escludere – un eventuale contagio.