Paolo Bonolis in tv a gennaio: “Sorridere per vivere meglio“

Il popolare conduttore tv è stato intervistato da Massimo Giletti su RTL 102.5 e ha annunciato il ritorno sul piccolo schermo a gennaio.

13 Novembre 2020

Paolo Bonolis è intervenuto su RTL 102.5 ai microfoni di Massimo Giletti nel programma ‘Giletti 102.5’. Al collega ha raccontato dei progetti in corso, del suo ritorno televisivo nel 2021 e della difficile situazione che il Paese sta affrontando.

“La possibilità di far divertire con leggerezza, senza ipocrisia, – ha esordito Bonolis – penso sia un acceleratore di endorfine che è una delle terapie migliori per continuare in questo nostro percorso esistenziale, forse più delle medicine. Sorridere, star bene e staccarsi dalla seriosità del quotidiano ti permette di vivere meglio e noi ti offriamo questo prodotto”.

Quindi, in merito all’emergenza in corso in Italia e nel mondo, il conduttore ha così commentato: “Ciò che domina l’animo umano, dopo la rivoluzione industriale è il profitto, si guarda più a quello che al rispetto della vita. è la stessa logica per la quale cerchiamo di tenere aperta qualsiasi attività e soluzione economica perché si sono resi conto che questa grave viralità porta via persone anziane, persone deboli, persone di cui, tutto sommato, se ne può fare a meno, a fronte di un’economia che non perda troppo, rispetto a quello che è già costretta a perdere.”

Parole profonde e come riconosce lo stesso Bonolis anche un po’ ciniche. “Credo purtroppo sia il minimo comune denominatore di questi tempi – ha specificato poi – La situazione sanitaria da una parte, quella economica dall’altra e nessuno che vuole fare una scelta perché ogni scelta porta ad una rinuncia e poi ne devi render conto. Sia io che la mia famiglia prendiamo tutte le cautele del caso, ma bisogna continuare a vivere e a sorridere”.

Infine, Giletti chiede a Bonolis una valutazione su un possibile nuovo lockdown generalizzato. “Credo che il lockdown sia necessario per fermare questa situazione, ma deve essere una scelta in cui il tempo, una volta fermato, non vada sprecato: tracciamento completo della popolazione, chiusura delle frontiere, ad esempio, perché se si continua un po’ a casaccio, diventa tutto sgangherato, va presa una decisione.”

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