Perché abbiamo ancora bisogno della Settimana Enigmistica?

Avere quasi 90 e non sentirli: la settimana enigmistica continua ad appassionare milioni di Italiani, ai quali ha ancora molto da offrire

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Il tempo, che passa inesorabile per molte riviste, non sembra avere lo stesso effetto su uno dei periodici più amati dagli Italiani: la Settimana Enigmistica.

Il settimanale di parole crociate arrivava per la prima volte nelle edicole  il 23 gennaio 1932, al costo di 50 centesimi di lire: tante cose da allora sono cambiate ma – nonostante l’arrivo del web – la Settimana Enigmistica, come si dice in gergo “continua a tener botta“. Certo, ha saputo cambiare pelle e restare al passo coi tempi adattando i suoi enigmi all’attualità e cambiando leggermente la veste grafica, ma è rimasta fedele a se stessa nelle intenzioni e nei contenuti.

Considerando la crisi dell’editoria attuale, quello della Settimana Enigmistica è un vero e proprio caso a sé stante: gli Italiani continuano a non poterne fare a meno, soprattutto con l’arrivo dell’estate. Che vacanza sarebbe senza un cruciverba o un gioco di logica sotto l’ombrellone? Nelle ore più calde della giornata, quando è impossibile anche alzarsi per tuffarsi in mare, la Settimana Enigmistica ci offre intrattenimento e relax. Altri la trovano un perfetto diversivo dopo una giornata di intenso lavoro: per qualche ora, parole crociate e indovinelli riescono a sgombrare la mente da problemi economici e questioni di famiglia.

La Settimana Enigmistica piace per il suo non prendersi troppo sul serio, per la capacità di fondere complessi giochi di logica a quiz sulla cultura popolare, regalando anche qualche risata con le sue vignette. In un mondo dominato da immagini patinate e complessi videogames, con il suo discreto bianco e nero, la Settimana Enigmistica rappresenta la perfetta alternativa alla virtualità e alla finzione. Mettersi alla prova con le parole crociate è un passatempo che può coinvolgere intere famiglie, in un vero e proprio gioco di squadra: e volete mettere la soddisfazione che si prova quando si riesce a terminare un cruciverba? A dir poco impagabile.

Insomma, la Settimana Enigmistica è ormai parte integrante della nostra cultura, e non è possibile immaginare un‘Italia senza parole crociate sotto l’ombrellone e o nelle sale d’attesa degli uffici pubblici. D’altro canto, per rilassarsi basta davvero poco: qualche indovinello, un po’ di tempo libero e una penna. E non vale sbirciare sugli smartphone per le risposte!

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