Perché dopo il matrimonio la sposa lancia il bouquet?

Il lancio del bouquet è una delle tradizioni matrimoniali più diffuse e radicate: vediamo qual è il motivo di questa suggestiva consuetudine dalle origini lontane

3 Maggio 2016
Fonte: Pixabay

Il lancio del bouquet è uno dei momenti salienti di ogni matrimonio. Ad eccezione della cerimonia stessa, è il rituale più atteso di tutta la festa: quest’affermazione è vera soprattutto per le invitate di sesso femminile che non hanno ancora trovato marito. Solitamente la sposa si pone di spalle e lancia il suo mazzo floreale in favore di damigelle e di donne nubili che, in genere, sono pronte a tutto pur di accaparrarsi il prezioso oggetto. Infatti la leggenda afferma che la persona che sarà in grado di prendere al volo questo ornamento riuscirà a convolare a giuste nozze entro l’anno.

In molti si chiedono quali siano le origini del lancio del bouquet: questa tradizione affonda le sue radici molto lontano nel tempo. È opinione antica che la sposa nel giorno delle nozze possa portare molta fortuna a chi abbia contatti con lei: un tempo vigeva l’usanza di toccare la fanciulla per propiziare la buona sorte. La consuetudine di lanciare un oggetto “benedetto” dagli influssi della sposa nasce attorno al XIV secolo: inizialmente, però, la fanciulla era solita tagliare un lembo del suo abito.

Ben presto, però, quest’usanza venne a cadere: infatti per molte spose l’abito nuziale era un prezioso ricordo del giorno del loro matrimonio. Rovinarlo in modo irrimediabile veniva considerato un vero e proprio delitto. Quando arrivò dalla Turchia l’abitudine di adornare la sposa con mazzolini di fiori d’arancio, divenne frequente che una fanciulla nel giorno delle nozze gettasse ad amiche e a parenti ancora senza marito il suo bouquet: l’augurio era che anche loro presto potessero “agguantare” una felicità ed una fortuna simile alla sua.

Ovviamente, sono sopravvissute delle tradizioni alternative: la sposa può decidere di destinare il proprio bouquet ad una donna che sente vicina in modo particolare. Così non corre il rischio di sprecare i suoi buoni influssi per qualche invitata nubile della cui sorte non le interessa poi molto. Non si discute, ogni donna nel suo giorno più speciale ha il diritto di decidere come gestire anche il più piccolo particolare: però, togliere alle invitate la possibilità di battagliare per la possibilità di sposarsi entro i dodici mesi potrebbe non essere ben visto. Molte sono, infatti, ancora oggi le ragazze che rivestono molte aspettative sulla loro futura vita matrimoniale.

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