Perché gli esseri umani piangono?

Secondo gli studi di un neurologo americano, gli esseri umani avrebbero iniziato a piangere, prima ancora di parlare

25 Luglio 2017

Il pianto nell’essere umano è un atto liberatorio, sia quando si provano emozioni di felicità, sia quando invece si prova dolore fisico o emotivo. L’essere umano è tra tutti gli esseri viventi l’unico a piangere per questioni emotive e alcuni studi ne hanno ricercato le origini e le motivazioni, in modo tale da comprendere che cosa ci renda così unici. I risultati sono stati raccolti nel libro “Why humans like to cry” e dimostrano chiaramente con il pianto sia il segno dell’evoluzione.

Il pianto: il segno evidente dell’evoluzione umana

Ora c’è un motivo in più per non dire a un bambino di non piangere, oppure per dire che i veri uomini non devono mostrarsi in lacrime: il pianto è un segno evidente della nostra evoluzione. Il neurologo Michael Trimble dello University College London’s Institute of Neurology ha investigato le ragioni che rendono l’uomo l’unico essere vivente che piange per esprimere i propri sentimenti. Nel suo libro “Why humans like to cry” spiega chiaramente come il pianto sia il simbolo dell’evoluzione umana e inizia raccontando l’aneddoto del gorilla Gana del Muenster Zoo, al quale purtroppo morì il cucciolo a pochi giorni dalla sua nascita. Molti hanno pianto allo zoo, ma non il gorilla Gana, perché appunto, gli animali a differenza degli esseri umani non piangono.

Fisiologicamente le lacrime servono per mantenere il bulbo oculare sano e possono iniziare a scendere per pure ragioni meccaniche, come la sofferenza fisica. La vera differenza però la fa un collegamento tra la porzione anteriore della corteccia e le aree cerebrali che rappresentano le emozioni, tra cui il sistema limbico e il sistema autonomico che coordina la frequenza cardiaca, la parola e la respirazione.

Michael Trimble inoltre sostiene che il pianto è diventato un grido di aiuto emotivo con la nascita dell’auto consapevolezza e con la crescita del cosiddetto cervello sociale. In più le lacrime spesso causano altre lacrime: si dice che si pianga anche per compassione, cioè per i dolori degli altri. Tutti piangono: gli eroi greci, i campioni, i presidenti. È arrivato il momento di smettere di dire che il pianto non rende “uomini”, perché in realtà è la più alta testimonianza dell’evoluzione umana.

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