Perchè i funghi brillano?

Si chiama bioluminescenza la capacità di alcuni organismi viventi di brillare al buio. Lo fanno anche alcuni funghi! Ora uno studio spiega perché

2 Maggio 2017
Fonte: Pixabay

Come fanno i funghi ad accendersi e brillare, nel buio, come se fossero delle lucciole? Questione di bioluminescenza, quella specifica serie di reazioni che permette la conversione di energia chimica in energia luminosa. E’ una caratteristica di molte specie viventi che posseggono molecole che, in uno stato elettronico eccitato (cioè carico di energia), ritornano allo stato di partenza emettendo fotoni (cioè radiazioni luminose: luce).

Dai pesci alle lucciole, dal mare del colore del latte ai funghi

In natura sono bioluminescenti molti organismi marini, molluschi e pesci, in particolari fra quelli che popolano le profondità abissali, le lucciole, alcuni vermi (l’Arachnocampa, il “verme luminoso” divenuto famoso – si fa per dire – perché immortalato dal fotografo Joseph Michael in Nuova Zelanda qualche tempo fa), diversi batteri (fra cui il Vibrio harveyi, che dà origine al fenomeno del “milky sea”, il mare che diventa bianco come latte) e, appunto, alcune specie di funghi.

L’inspiegabile bioluminescenza dei funghi

I meccanismi che governano la bioluminescenza sono diversi da organismo a organismo e, per quello che riguarda i funghi, il sistema è rimasto per molto tempo sconosciuto. Ora, però, un team internazionale di scienziati sembra avere trovato il modo di fare chiarezza. I ricercatori si sono concentrati in modo puntuale su due specie di funghi bioluminescenti (il Neonothopanus gardneri, che cresce in Brasile, e il Neonothopanus nambi, che cresce invece in Vietnam) e hanno scoperto che l’emissione di radiazione luminosa è legata a una serie di pigmenti che, a contatto con l’ossigeno, emettono una particolare sostanza.

Il fenomeno dei funghi bioluminescenti, spiegato su Science Advances
Secondo i risultati della ricerca (pubblicata su Science Advances), si spiega con la presenza delle molecole chiamate luciferine (proprio come quelle delle lucciole) che, stimolate dalla presenza di ossigeno, emettono la ossiluciferina, sostanza luminosa dalla quale dipende, in definitiva, l’effetto bioluminescente.

A governare l’intero fenomeno è un enzima detto luciferasi, che, nel caso dei funghi, si attiva interagendo con pigmenti diversi, provocando l’emissione di luce che, a differenza di ciò che accade nella quasi totalità degli altri organismi bioluminescenti, può avere intensità e colori variabili. Tutto a vantaggio, sembra di poter dire, dei funghi stessi, che utilizzano la bioluminescenza per attirare insetti e favorire la diffusione delle spore.

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