Perché i robot del futuro avranno i baffi

Non solo robot umanoidi ma anche robot con baffi che saranno dotati di sensibilità tattile superiore a quella ammessa dai sensori

31 Agosto 2016
Fonte: pixabay

In futuro avremo robot con baffi, non sarà un film di fantascienza ma il risultato di una lunga ricerca portata avanti da un gruppo di studenti che operano presso il McCormick School of Engineering della Northwestern. I prossimi ingegneri hanno notato che i topi utilizzano i loro baffi per aiutarsi a localizzare le fonti del flusso d’aria. Dopo la robotica umanoide, con robot in cerca di affetto, la scienza ha trovato la sua illuminazione nelle vibrisse del topo scoprendo che svolgono le medesime funzioni delle mani di un cieco.

Questa proprietà sviluppata nella robotica porterebbe alla creazione di apparecchi tecnologici in grado di muoversi in ambienti bui o polverosi o alla realizzazione di elettrodomestici in grado di cambiare l’accessorio riconoscendo il tipo di superficie da pulire.
I primi autori del robot con i baffi sono stati Yan Yu e Matthey Graff. L’esperimento che ha portato a questa scoperta è consistito nel sistemare cinque ventilatori equidistanti attorno ad un tavolo rotondo. Ad ogni prova e in maniera casuale il ventilatore erogava aria verso una “porta di avviamento” sistemata sul lato opposto del tavolo.

Il topo seguendo un percorso “obbligato” doveva riuscire ad entrare nel foro, posto davanti al ventilatore che soffiava aria. La scelta corretta del ratto veniva premiata con il cibo. I comportamenti strani dei topi sono alla base di studi scientifici. Difatti nel momento in cui gli sono state accorciate le vibrisse, le loro prestazioni sensoriali sono diminuite del 20%. Durante l’esperimento i ratti avrebbero potuto seguire la folata di vento percependola con la loro pelliccia o il naso, invece hanno utilizzato i baffi di gran lunga migliori ad assolvere il compito.

In medicina è stato progettato un sesto dito robotico per aiutare chi è stato colpito da ictus a riprendere la piena funzionalità della mano paralizzata. Il robot con i baffi avrà dei sensori che gli permetterà di muoversi in aree di alta e bassa pressione, leggere la sua posizione, percepire la sua velocità. Il professor Mitra Hartmann con molto entusiasmo, ha dichiarato che la struttura del flusso d’aria è molto importante quando si vuole localizzare la provenienza di una fonte di odore. Conoscere la provenienza di un odore è importante per la ricerca di esplosivi, tipo le mine antiuomo o le fuoriuscite di sostanze chimiche e agenti biologici.

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