Roma, 21 dic. (askanews) – Nino Galloni, economista, vicino al M5S e in predicato di subentrare al dimissionario Marcello Minenna, era stato escluso dalla corsa all’assessorato al Bilancio del Comune di Roma perché considerato troppo sopra le righe dall’area del movimento più vicina alla sindaca Virginia Raggi. Oggi ai microfoni di Radio Cusano Campus si è tolto una serie di sassolini dalle scarpe rispetto al bilancio della Capitale bocciato dall’organismo revisore Oref.
“La cosa strana – ha affermato Galloni – è che questo bilancio che non ha superato il vaglio dell’Oref è stato giudicato carente anche dal punto di vista formale oltre che sostanziale, come se la Giunta l’avesse preso sotto gamba. C’era una terminologia non adeguata”. A chi gli chiedeva se ci fosse un rischio commissariamento, ha risposto: “Altissimo perché entro fine anno andava consegnato tutto e credo non ci siano i tempi tecnici. Ci sono due mesi per vedere come gestire l’esercizio provvisorio, se non c’è neanche questo è chiaro che c’è il commissariamento. Se c’è il commissariamento è un disastro per il M5S. E’ facile buttare la croce sulla Raggi e sui suoi, però vediamo come sono stati scelti e perché sono stati così impermeabili ad aiuti che potevano arrivare dall’esterno del Movimento”.
“Gli appunti dell’Oref erano cose che si sapevano anche mesi fa -ha aggiunto Galloni-. Si poteva studiare una soluzione per i 340 milioni riguardanti le spese a pioggia per il personale. La Raggi andò a parlare col Ministero dell’Economia, ma non ha un’esperienza di istituzioni di questo tipo. Lei ha lavorato in uno studio legale, adesso fa la sindaca, è molto giovane. Ci sono persone che hanno trafficato tutta una vita coi ministeri, non mi pare si sia voluta trovare la soluzione. Sembra siano andati avanti così, dicendo: boh vabbè, boh vabbè. Forse nel M5S c’è qualcuno che pensa: lasciamoli cadere, poi si vedrà”.