Perché le biblioteche inglesi chiudono una dopo l'altra?

Le biblioteche inglesi chiudono a velocità spaventosa. Ecco cosa sta succedendo e perché bisognerebbe lottare per tenerle aperte, in Inghilterra come negli altri Paesi

5 Aprile 2016

Le biblioteche chiudono a un ritmo sempre più preoccupante, in Inghilterra e non solo. Se è vero che la lettura è un atto di segreta ribellione, chiudere le biblioteche pubbliche significa ridurre all’impotenza le persone, specialmente quelle meno abbienti. Ecco perché è importante lottare per tenerle aperte. Nonostante a Londra le proteste contro la chiusura della biblioteca Kensal Rise abbiano suscitato un enorme consenso da parte del pubblico, la BBC ha rivelato che le biblioteche inglesi stanno scomparendo.

Anche le biblioteche che ancora non hanno chiuso sembra che siano ormai sul punto di farlo. I continui tagli a questo servizio, che si ripercuotono ad esempio negli orari in cui le biblioteche sono aperte al pubblico, non fanno che limitare le possibilità di accesso delle persone. Una volta che non sono più frequentate, le biblioteche chiudono più facilmente, senza tanti rimpianti. E pensare che, secondo Ian Anstice (gestore del sito ”Public Libraries News”), una volta il sistema bibliotecario inglese era uno dei più invidiati al mondo, una felice anomalia della vita britannica.

Le persone erano infatti riuscite a creare intorno ai libri delle comunità incontaminate, al di fuori di qualsiasi logica di mercato o di ricerca del profitto. Le biblioteche pubbliche raccolgono un insieme di conoscenze non accademiche, un patrimonio di idee molteplici ed entusiasmanti, a volte radicali, accessibili gratuitamente in un posto solo. Quando le biblioteche chiudono trionfa quel tipo di mentalità che pensa che ciò che conta è il sapere utile e generalista, non certamente le storie minori o gli eventi locali.

Ancora oggi le biblioteche rappresentano per molte persone una via d’uscita, intesa non soltanto come evasione, ma anche come luogo per aprire la mente. Se gli adolescenti finiranno per crescere senza di loro, dove troveranno le domande da porre agli insegnanti, ai genitori, ai politici? Le biblioteche sono importanti perché rendono il sapere accessibile a quelle persone che non possono permettersi un Kindle, che non hanno un posto dove leggere con tranquillità a casa propria o che credono nella condivisione. Per i poteri forti i libri sono pericolosi, perché rendono le persone meno vulnerabili, grazie alla cultura. Senza le biblioteche saremo quindi più deboli.

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