Il primo approccio di gran parte di noi alla scrittura è stata una penna a biro standard, di solito blu o nera. È la biro quella con cui impariamo a mettere su carta numeri, lettere e parole… Si tratta dunque di un oggetto estremamente comune con un tappo con un dettaglio che tutti ci ricordiamo: un forellino sulla punta. Ma vi siete mai chiesti qual è il vero scopo di quel simpatico buchetto?

Tanti di noi, specie ai tempi della scuola, hanno masticato all’inverosimile i tappi delle penne, tanti altri hanno utilizzato il foro alla loro punta come base per fischietti o ancestrali cerbottane per lanciare palline di carta… La verità è però che quel buco ha una funzione salva-vita.

Se infatti generalmente si è portati a pensare che la sua funzione sia quella di salvaguardare la qualità dell’inchiostro tramite l’ossigenazione per evitare che si secchi, sappiate che non è affatto così.

La ragione della costante presenza del forellino sui tappi delle penne biro ha infatti a che vedere con la sicurezza dell’oggetto stesso. Anzi, per le aziende che producono penne è diventato praticamente obbligatorio praticarlo in cima ai tappi di quelle che mettono in vendita. Sul mercato è difficile (ma non impossibile) trovare biro con i tappi privi dell’apposita fessura, non sempre rotonda ma comunque presente.

Il motivo di questo obbligo è strettamente collegato al vizio di molti, soprattutto bambini, di mettersi in bocca la penna e di masticare il suo tappo: il foro serve infatti a prevenire il soffocamento nel caso di fortuita ingestione del cappelletto della biro.

Qualora rimanesse incastrato nella trachea di qualcuno, infatti, il buchetto del tappo permette di far passare abbastanza aria per poter continuare a respirare in attesa dell’arrivo dei soccorsi o comunque di un intervento medico che possa procedere nel rimuoverlo con sicurezza!