Perché passare sotto ad una scala porta sfortuna?

Conoscete l’origine della credenza popolare per cui passare sotto ad una scala sia sinonimo di sventura: eccone due

20 Marzo 2020

Passare sotto ad una scala è comunemente ritenuto un gesto capace di attirare sventura e sfortuna, ma da dove ha origine questa diffusa credenza popolare? Come sempre quando si tratta di superstizione, è pressoché impossibile risalire all’origine certa (ecco, per esempio, perché si pensa che rompere uno specchio porti male).

Pare esistano due provenienze distinte e separate (perché, invece, il corno rosso porta fortuna?) a cui ricondurre la nascita di questa credenza: la più remota riguarda la figura del triangolo, considerata dagli Egizi sacra e perfetta e in tempi cristiani simbolo, appunto, della trinità. Il fatto di passare sotto a una scala significa in qualche modo spezzare la struttura triangolare e mancare di rispetto alle divinità venerate dal popolo egiziano oppure – in ottica cattolica – rompere l’unità sacra rappresentata dalla comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

In tempi più recenti, intorno al Medioevo, la superstizione viene ricondotta alla pratica di attaccare castelli impenetrabili attraverso delle alte scale rette da alcuni soldati e salite da altri: per tutti la fine era disastrosa, poiché per contrastare l’espugnazione si provvedeva a gettare dall’alto liquidi bollenti.

Da qui l’accezione del tutto negativa a questo gesto… Se siete un po’ superstiziosi anche voi (ecco tutte le leggende legate a venerdì 17), ricordatevi che ciò vale anche se si passa sotto ad un ponteggio, e nelle grandi città ce ne sono parecchi: naso all’insù e dita incrociate!

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