Quando si viaggia in aereo, sia per i passeggeri abituali che per i passeggeri occasionali, bisogna sottostare a una serie di regole e pratiche che spesso non comprendiamo a pieno. Sapete, per esempio, perché al decollo e all’arrivo è abitudine spegnere le luci (qui la risposta) o perché si alzano le tendine a bordo all’inizio e alla fine del viaggio?

Vi sarà certamente capitato, poi, di prendere un volo – specie se a lungo raggio – e soffrire il freddo per tutto il tempo: in genere la temperatura media all’interno della cabina si attesta sui 19°C e si consiglia sempre di vestirsi a strati, avere una felpa da tenere a portata di mano ed evitare i sandali, nonostante si viaggi in estate (nonché bere più del solito, ecco perché).

I motivi per cui in aereo siamo portati a sentire freddo sono molteplici: il primo è che le basse temperature rendono più difficoltosa la proliferazione dei batteri all’interno del velivolo. I passeggeri, infatti, possono essere raffreddati e influenzati, tuttavia il clima fresco argina il contagio, senza contare che contiene il calore corporeo che gli stessi emanano.

Inoltre se si aumentasse la temperatura, si potrebbero verificare diversi casi di ipossia: in alta quota l’aria è più rarefatta e in cabina la pressione deve essere tenuta sempre sotto controllo. La scarsa quantità di ossigeno, derivante anche dall’avere un clima interno troppo caldo, genererebbe lo svenimento dei soggetti più vulnerabili.

Tra le altre manifestazioni che potrebbero aver luogo a causa di una temperatura più alta di quella consentita annoveriamo nausea, vomito e mal di testa.

Ora che lo sapete, sapete anche che chiedere all’hostess di turno (se capitate con questo steward, le risate a bordo sono assicurate) di abbassare l’aria fredda è perfettamente inutile, nonché altamente controproducente… Al massimo fatevi dare una coperta, ma non addormentatevi in volo!