Perché si festeggia Santo Stefano? Forse non sai che…

Su Vigilia e Natale sappiamo tutto, ma perché festeggiamo anche Santo Stefano il 26 dicembre? Ecco qualche curiosità

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Eccoci, siamo arrivati al periodo più intenso e per certi versi stressante dell’anno e se vi capita di sentirvi giù di tono, un po’ tristi sappiate che è più frequente di quanto si immagini (si chiama Christmas Blue, ecco da cosa dipende).

Ci pensiamo noi a distrarvi dal pensiero che i parenti vi invaderanno casa, dalle pile di piatti da pulire e dalla montagna di dolci da ingurgitare proponendovi qualche curiosità sul 26 dicembre (qui anche la storia della festa dell’8 dicembre, l’Immacolata Concezione)… Sapete perché festeggiamo Santo Stefano?

Se è cerchiato in rosso sul calendario ed è considerata dunque come festività, certamente è una ricorrenza importante, ma qual è il motivo? E chi era Stefano prima di diventare santo?

Molti di noi considerano Santo Stefano solo il giorno dopo Natale, quello deputato a finire gli avanzi della cena della vigilia e del pranzo del 25, ma per i cattolici ha una forte valenza. Nonostante il legame con il Cristianesimo, la festa divenne ufficiale nel 1947 e non per volere della chiesa. Un po’ come per Pasquetta – o Lunedì dell’Angelo – il giorno dopo Natale è diventato festivo per avere due giorni consecutivi lontani dal lavoro prolungando così il periodo di vacanza.

Santo Stefano è riconosciuto come il protomartire, ovvero la prima persona ad aver sacrificato la propria vita per testimoniare la sua fede in Cristo.

Stefano era il primo dei 7 diaconi scelti dalla comunità cristiana per contribuire alla diffusione della religione insieme agli apostoli. Perse la vita a Gerusalemme nel 36 d.C, venne lapidato alla presenza di Saulo di Tarso. Saulo è meglio conosciuto come San Paolo, dopo che lungo la via di Damasco si convertì al Cristianesimo.

Negli Atti degli Apostoli viene descritto il martirio e la tortura di Stefano che morì vedendo la gloria di Dio nei cieli:

“Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra e disse: ‘Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio’. Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: ‘Signore Gesù, accogli il mio spirito’. Poi piegò le ginocchia e gridò forte: ‘Signore, non imputar loro questo peccato’. Detto questo, morì”.

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