La recente notizia della scomparsa dell’imprenditore dolciario Alberto Balocco e di un suo amico folgorati da un fulmine mentre erano in escursione in bicicletta tra i monti torinesi dell’Alta Val Chisone ha sconvolto tutti.

Anche tre ragazzi sono stati colpiti in questi giorni sul Gran Sasso mentre l’ISS ha fatto sapere che in media in Italia cadono 1.600.000 fulmini all’anno ma nel 2022 53 sono stati fatali.

La cifra è pari a “quasi il doppio (+83%) di quelli che si sono abbattuti nello stesso periodo dello scorso anno, a conferma della tendenza alla moltiplicazione di eventi estremi in Italia“.

Cosa fare se ci ritroviamo in mezzo ad una tempesta di fulmini? L’acqua è un buon conduttore di elettricità per cui è bene uscire immediatamente dal mare o dalla piscina e rifugiarsi al chiuso: sotto l’ombrellone non è affatto sicuro, così come non lo è maneggiare oggetti fatti con metallo e carbonio come chiavi o smartphone.

Se ci si trova in montagna, dove in genere i fulmini cadono più frequentemente, bisogna sicuramente scendere a quote più basse e poi stare lontani dagli alberi o dai pali della luce: la loro forma appuntita attira le saette per via del cosiddetto “potere disperdente delle punte”.

Qualora siamo impossibilitati a ripararci in un’auto, un bar o un rifugio, troviamo un luogo aperto e mettiamoci nella posizione accovacciata. Se restiamo in piedi o ci sdraiamo – assicurano gli esperti – è meno sicuro e ricordiamoci di allontanare oggetti metallici e appuntiti come chiavi, telefono, piccozze, ombrelli o bastoni.

La folgorazione a causa di una intensissima scarica elettrica provoca un immediato arresto cardiaco che raramente lascia la vittima in vita: nei pochissimi casi, le conseguenze dei fulmini sul nostro corpo vanno da ustioni profonde a paralisi, da amnesie a problemi di vista e udito. Indirettamente, poi, la caduta di fulmini può generare incendi difficilmente domabili per via delle condizioni proibitive d’intervento.