Pippi Calzelunghe, Inger Nilsson: "Una storia bella è infinita"

Per i 50 anni della prima messa in onda di 'Pippi Calzelunghe', DeAJunior trasmette una programmazione speciale. La nostra intervista a Inger Nilsson.

3 Settembre 2020

Pippi Calzelunghe compie 50 anni. Anzi, per essere ancora più precisi, sono trascorsi 75 anni dall’uscita del romanzo di Astrid Lindgren e 50 anni esatti dalla prima messa in onda italiana della serie omonima (che debuttò in tv il 6 settembre del 1970). Per celebrare gli anniversari di una delle bambine più amate della tv, DeAJunior (su Sky al canale 623) manderà in onda il 5 e il 6 settembre – a partire dalle ore 13.05 – Pippi Sei Mitica. Si tratta di una programmazione speciale che prevede tutti gli episodi della serie – una vera e propria maratona – che andrà poi in onda da lunedì 7 settembre ogni giorno fino al venerdì alle 9.10. Non solo: sabato 5 settembre alle ore 13.05 DeAJunior trasmette Ecco sono qui – In viaggio alla scoperta di Pippi Calzelunghe, un documentario sull’attrice Inger Nilsson, volto celebre e iconico della protagonista della serie nel corso degli anni ’70.

Abbiamo parlato dell’immortalità e del fascino di Pippi Calzelunghe proprio con Inger, che – in video collegamento da Stoccolma – ha ricordato i tempi in cui, da piccola, ha vissuto in “una piacevole bolla”, vestendo i panni della bambina ribelle della tv.

“Quando tornavo a scuola – ricorda la Nilsson – raccontavo soprattutto del film. Per me la parte più interessante è stata sicuramente girare il lungometraggio. Era un altro mondo. A scuola non parlavo mai del personaggio di film, ma spiegavo ai miei compagni dove erano le telecamere, dove sistemavano le luci, dove facevo il make-up. Ero emozionata per queste cose e per me era la parte più interessante da raccontare. È la cosa che ricordo di più di quel periodo”. Del resto, la tecnologia – anche cinematografica – è cambiata parecchio da allora.

“Anche ora sono sul set, sto girando delle cose. – ci spiega infatti l’attrice – Giriamo con nuove tecnologie, la telecamera è ovunque. Spesso non capisco nulla, mi chiedo cosa stia accadendo. Sono sorpresa anche per questo di quanto i film di Pippi siano ancora così popolari”.

All’epoca, specifica infatti Inger, le tecniche erano molto più semplici. “Parliamo di 50 anni fa – ci dice – e le tecniche dell’epoca ora sono un po’ datate. Ma credo che alla gente non importi. Se la storia è bella, il regista è bravo e gli attori sono quelli giusti puoi vedere un film o una serie all’infinito. Sono sorpresa da quanto Pippi sia ancora così amata, ma alla fine credo che il segreto sia questo. La sua storia”.

più popolari su facebook nelle ultime 24 ore

vedi tutti