Polo Sud come Marte? Un team tutto italiano ha portato avanti una ricerca sulle brine dove ha cercato, anche, il segreto della vita su Marte.
Nello specifico gli scienziati si sono concentrati sui microorganismi che abitano nei crio-ecosistemi, ovvero sistemi estremi che sono caratterizzati da basse temperature. Che sono sulla terra in laghi perennemente ghiacciati e che potrebbero trovarsi in luoghi simili dell’Universo, nello specifico su Marte e le lune ghiacciate del Sistema Solare
Il gruppo, di cui fa parte anche l’Istituto per l’ambiente marino costiero del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr – Iamc) di Messina, e le università dell’Insubria, Perugia, Bolzano, Trieste, Venezia e Tuscia ha analizzato quindi questi liquidi molto salati dove vi sono molti microorganismi che si sono abituati a vivere in crio–ecosistemi: il risultato delle loro analisi è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports. Luogo dello studio il lago perennemente ghiacciato di Tarn Flat, che si trova nella Terra Vittoria. Lì i ricercatori hanno ritrovato due tipologie differenti di funghi in due strati di brine, separati tra loro da uno strato di ghiaccio di 12 centimetri.
E quanto è emerso potrebbe rendere possibile ipotizzare una “prospettiva di vita anche in ambienti analoghi, quali le lune ghiacciate del sistema solare o Marte” – ha affermato Maurizio Azzaro del Cnr – lamc, coautore dello studio – l’ipotesi che possa esistere una qualche forma di vita in ambiente extraterrestri è legata al fatto che vi è stata rilevata la possibile presenza di brine, come in Antartide”. Studiare i crio-ecosistemi permette di capire come funzionano sulla Terra e “quali potrebbero essere le fonti di energia in grado di consentire la vita in analoghe condizioni estreme. Ancora non sappiamo se nelle brine di altri pianeti del Sistema Solare ci siano microbi ma per studiare la possibile abitabilità di tali sistemi extraterrestri, in futuro, si potrebbero impiantare microbi terrestri”.
Lo studio, quindi, verrà ulteriormente approfondito. Un gruppo di ricercatori partirà per il Polo Sud dove starà per circa un mese a partire da novembre. La missione si muoverà nell’ambito del Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra) finanziato dal Miur e attuato da Enea per l’ambito logistico e dal Cnr per programmazione e coordinamento scientifico. Al centro della missione sempre i crio-ecosistemi in laghi perennemente ghiacciati. “Ci avvarremo di geo radar – conclude Azzaro – per individuare altri laghi che racchiudano brine. Queste saranno prelevate sterilmente per essere trattata e analizzate. Cercheremo di isolare e analizzare i ceppi microbici”. Obiettivo approfondire le conoscenze sulla vita microbica in ambienti estremi: “capire come possa essere sostenuta nei crio-ambienti terrestri, per acquisire elementi utili a ipotizzare sistemi simili nei mondi ghiacciati dell’Universo”.