Cresce l’attesa per gli Oscar 2018. In attesa della grande serata di premiazione tutti i nominati hanno preso parte ad una cena. Fra i presenti anche Luca Guadagnino, il regista italiano in corsa per 4 statuette.
Il cineasta ha partecipato al tradizionale pranzo di gala che si è tenuto al Beverly Hilton di Los Angeles. L’evento, denominato Oscar Nominees Luncheon, è stato organizzato ancora una volta dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
Fra i rituali più famosi quello della foto di gruppo con tutti i candidati alla statuetta d’oro. L’immagine dà ufficialmente il via al countdown per gli Oscar. La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 4 marzo a Los Angeles.
Il pranzo con i candidati agli Academy Awards 2018 ha visto posare insieme grandi personalità come Steven Spielberg e Meryl Streep, ma anche Kobe Bryant, ex giocatore di pallacanestro, e i giovanissimi Daniel Kaluuya e Timothee Chalamet.
Presente il regista Guillermo del Toro, candidato a 13 statuette, e il nostro Luca Guadagnino che con “Chiamami col tuo nome” spera di conquistare il premio come “Miglio Film”.
Fra i grandi assenti all’evento la regista Agnès Varda. L’artista francese di 89 anni non ha potuto prendere parte al pranzo con gli altri candidati. Al suo posto nella foto è stato inserito un cartonato a grandezza naturale, portato alla cerimonia da JR il fotografo nominato insieme a lei grazie al documentario “Visages Villages”.
Durante lo shooting pre-Oscar i candidati hanno scherzato e riso, soprattuto grazie al cartonato della regista, che è diventata, inconsapevolmente, la vera star del gruppo.
Nel frattempo cresce l’attesa per la cerimonia di premiazione. I film favoriti per la vittoria sono “Lady Bird”, “La forma dell’acqua” e ovviamente “Chiamami col tuo nome”. Il capolavoro di Luca Guadagnino ha stregato la giuria e ora punta a conquistare tutte e quattro le statuette per cui è candidato.
“È stato un lungo percorso personale – aveva svelato qualche giorno fa il regista a Repubblica -. Il giorno prima delle nomination abbiamo festeggiato un anno dalla prima proiezione al Sundance Film Festival.
“Io e il mio montatore Walter Fasano – aveva raccontato Guadagnino – eravamo convinti, senza falsa modestia, di aver fatto un buon film ma l’accoglienza che ha avuto al Sundance e poi in tutte le altre proiezioni in giro per il mondo hanno avuto è stata straordinaria e questa storia ha avuto una risonanza che non avremmo immaginato”.