Ha preso 10 aerei, volando dall’Iraq agli Stati Uniti, solo per poter vedere nascere la figlia. Sta facendo il giro del mondo la storia di Francois Clerfe, un ingegnere dell’esercito americano, ma soprattutto un papà pazzo d’amore per la sua bambina.
L’uomo si trovava in missione in Iraq quando la sua primogenita, Julia, ha deciso di venire al mondo. La piccola è nata con otto giorni di anticipo quando il suo papà era dall’altro capo del mondo. Non appena sono arrivate le prime doglie Natalia Svistunova, la moglie di Francois, ha telefonato al marito per avvertirlo.
L’ingegnere voleva a tutti i costi abbracciare la sua bambina, per questo si è messo immediatamente in viaggio per raggiungere Monterey, in California. “Ho viaggiato dal Kuwait alla Turchia – ha spiegato Francois -, dalla Turchia a Francoforte, da Francoforte a Baltimora, da Baltimora ad Atlanta”. Alla fine è riuscito a raggiungere il Community Hospital dove Natalia stava per dare alla luce Julia.
“È stato divertente ed eccitante allo stesso tempo – ha svelato il papà -. Non posso spiegare quali fossero le mie sensazioni, ma dentro di me facevo i salti di gioia. Sono felice che la piccola Julia mi abbia aspettato”.
“Avevo la sensazione che ce l’avrebbe fatta perché voleva davvero essere qui accanto a noi” ha spiegato Natalia, felicissima all’idea di aver riunito finalmente tutta la famiglia. Ora che Francois, dopo il lungo viaggio, è tornato negli Stati Uniti, ci rimarrà per i prossimi 30 giorni a cui vanno aggiunti anche i 10 giorni di congedo parentale. Poi dovrà tornare nuovamente in Iraq, ma per ora si gode il tempo insieme alla sua bambina, convinto che il 2018 sarà magico. “Julia è nata il primo giorno del nuovo anno – ha detto l’ingegnere, ancora emozionato -. Questo ci fa pensare che saranno 365 giorni ottimi”.