Dimmi come 'doodli'... qual è il significato degli scarabocchi?

Secondo alcuni studiosi, gli scarabocchi fatti sovrappensiero hanno un significato specifico e indicano che persona siamo. Scopriamo insieme il messaggio nascosto dietro questi disegni

22 Febbraio 2016
Fonte: flickr

Spesso durante una telefonata, o seduti a lezione a scuola o ad una riunione in ufficio, sarà capitato a tutti di scarabocchiare qualcosa su un foglio. Spesso sono disegni inconsapevoli, che la mano tratteggia in un distacco illusorio dal nostro cervello.

In realtà, ci spiega la psicopedagogista Evi Crotti “Attraverso questi schizzi si sfogano le proprie emozioni e si rappresenta per immagini quello che avviene all’interno di ognuno. Se la parola è posta sotto il controllo dell’educazione, lo scarabocchio possiede un potenziale di comunicazione non verbale. E migliora anche la concentrazione”.

La dott.ssa Crotti ha individuato sei tipi di scarabocchi: tra i più diffusi vi sono i figurativi (persone, case, fiori, ecc) indicano la necessità di trovare la propria identità e analizzare i propri sentimenti.

Ci sono gli scarabocchi complessi, cioè da un disegno ripetuto si raggiunge una composizione più elaborata, che suggeriscono il bisogno di relazionarsi con gli altri. Lo scarabocchio decorativo è, invece, l’insieme di tutte quelle cornici che si formano, per esempio, intorno al bordo di una pagina. Rappresentano il desiderio di ordine, soprattutto se lineari.

Lo scarabocchio geometrico racchiude qualunque disegno di forme geometriche. Esprimono il bisogno di organizzare tutto ciò che ci circonda. Gli scarabocchi riempitivi sono tutti quei segni con cui si oscurano gli occhielli di una scritta stampata, oppure l’idea di disegnare i baffi o la barba a un volto. Indicano la necessità di riempire dei vuoti e spesso sono sintomo di uno stato d’ansia.

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