Regista di film entrati nella storia del cinema, attore, sceneggiatore e produttore, Quentin Tarantino compie 55 anni. Oggi è considerato il regista più influente della sua generazione.
Nato a Knoxville, nel Tennessee, il 27 marzo 1963, Quentin trascorre la maggior parte della sua infanzia e adolescenza a Torrance, in California. Figlio di un attore e musicista di origini italiane, Tarantino non ha mai conosciuto suo padre, perché lasciò la madre, appena sedicenne, prima che lui nascesse. In seguito, la madre si sposò con un musicista, con cui Quentin stabilì un forte legame. Fu proprio il marito della madre a portare il futuro regista al cinema le prime volte e Tarantino racconta di aver visto proprio con il patrigno l’unico film che gli abbia mai fatto paura in vita sua: “Bambi”. Quentin aveva sei anni e la storia del cerbiatto della Disney lo fece piangere per ore.
L’amore per il cinema però gli rimase e nell’adolescenza si appassionò ai film di Sergio Leone e al genere spaghetti-western.
Nel 1985, Tarantino lavora come commesso in un negozio di videocassette e nello stesso periodo comincia a scrivere sceneggiature. Tra le tante, scrive la sceneggiatura di “Una vita al massimo”, “Assassini nati – Natural Born Killers” e “Dal tramonto all’alba”.
Il suo primo film da regista,“Le Iene”, fu presentato al Sundance Festival nel 1992 ed ebbe un enorme successo di pubblico e di critica. Ma è con “Pulp Fiction” del 1994 che Tarantino viene consacrato nell’olimpo dei grandi registi: la pellicola vince la Palma d’oro a Cannes e l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Un secondo Oscar se lo aggiudica nel 2013 con “Django Unchained”, sempre per la miglior sceneggiatura originale.
Nei film di Quentin Tarantino sono presenti tutte le sue ossessioni e le sue manie, soprattutto cinematografiche: il regista è appassionato di generi di nicchia e di cinematografia straniera, soprattutto orientale ed europea. Tarantino appare spesso in un cameo nei suoi film e il più delle volte il suo personaggio muore. Un’altra impronta caratteristica dei suoi film è data dai dialoghi, che sono spesso sopra le righe, in perfetto stile pop.