Questa pianta può provocare dolore per mesi

Si chiama Gympie-Gympie ed è una pianta molto pungente che nonostante il nome quasi simpatico può essere molto dolorosa.

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Il suo nome suona quasi simpatico ma i suoi effetti sono molti spiacevoli: la pianta Gympie-Gympie può riservare davvero momenti dolorosi. Il nome scientifico di questa pianta pungente è Dendrocnide moroides che, dal greco, significa ‘ago pungente’. Non solo: è nota anche con l’espressione non certo rassicurante di ‘pianta dei suicidi’. Diffusa nelle zone pluviali dell’Australia nord-orientale, è interamente ricoperta di peli urticanti che rilasciano una neurotossina nel momento in cui vengono sfiorati.

Dalle sue foglie morbide e a forma di cuore, dunque, così come da tutto il fusto è bene tenersi alla larga per evitare spiacevoli danni. I peli della Gympie-Gympie sono, infatti, veri e propri aculei sottili il cui tocco può generare nell’uomo un dolore acuto che può durare per intere settimane. È come essere bruciati con acido caldo ed essere fulminati nello stesso tempo: così la botanica Marina Hurley descrive il contatto con la pianta (fonte: amusingplanet.com).

La studiosa si è occupata di questa specie per molto tempo e in diverse occasioni si è punta nonostante i guanti protettivi. E una volta è dovuta addirittura ricorrere al pronto soccorso. Gympie-Gympie è considerata la peggiore pianta pungente tra quelle del suo genere in Australia dato che gli aghi risultano velenosi ma anche difficili da estrarre. Sono talmente sottili, infatti, che toglierli dalla cute è un’impresa certosina ma necessaria dal momento che continuano a rilasciare tossine.

Il dolore nelle zone punte è lancinante non appena vengono sfiorate o entrino in contatto con l’acqua. E la tossina è tanto insidiosa che anche le foglie secchie possono trasmetterla alla pelle così come l’aria circostante la pianta in cui gli aghi rimangono sospesi una volta che cadono. I racconti in rete parlano di dolori difficilmente sopportabili, bruciori per mesi interi, starnuti, lacrimazione a occhi e naso fino allo sviluppo di allergie dalla cure lunghe e difficili. Una pianta da cui stare alla larghissima.

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