Questo antibiotico può aumentare il rischio di malattie

Una nuova ricerca mette in guardia circa l'uso degli antibiotici e le loro conseguenze sulla salute

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Fare un uso sconsiderato di antibiotici è sicuramente controproducente, e questo ormai si sa. C’è anche da dire però che alcune persone per necessità si vedono costrette ad affrontare diversi cicli di antibiotici. Quali sono gli effetti collaterali? Lo svela una nuova ricerca, condotta da un team del Langone Health Center di New York e pubblicata sulla rivista Gut.

Stando a questo studio, un uso frequente di antibiotici può aumentare il rischio di malattie infiammatorie intestinali come il morbo di Crohn e colite ulcerosa. Questo si verificherebbe in particolare tra gli over 40. Prove sempre più numerose suggeriscono che fattori ambientali sono probabilmente implicati nello sviluppo di malattie infiammatorie croniche intestinali (che in inglese sono chiamate “IBD”, Inflammatory Bowel Disease), di cui soffrono in tutto il mondo quasi 7 milioni di persone. Un fattore associato al rischio di IBD nei giovani è proprio l’uso di antibiotici.

La ricerca si è servita di dati medici nazionali che vanno dal 2000 al 2018 e che riguardano cittadini danesi dai 10 anni in su a cui non era stata diagnosticata l’IBD. Al 91% dei partecipanti era stato prescitto almeno un ciclo di antibiotici nel lasso di tempo compreso nello studio. Ebbene nel corso dello studio sono stati diagnosticati circa 36mila nuovi casi di colite ulcerosa e  più di 16800 nuovi casi di morbo di Crohn.

Rispetto al non utilizzo di antibiotici, farne uso si associa a un rischio maggiore di sviluppare malattie intestinali, a prescindere dall’età, ma per gli over 40 il rischio è maggiore. Almeno, questo emerge dai risultati dello studio. Quali sono gli antibiotici più dannosi per l’intestino? I nitroimidazoli e i fluorochinoloni, che in genere vengono impiegati per trattare le infezioni intestinali. C’è invece un antibiotico nello studio che non è associato al rischio di IBD a qualsiasi età. Si tratta della nitrofurantoina. Dunque, limitare la prescrizione di antibiotici non solo aiuta nella lotta alla famaco resistenza ma anche a diminuire il rischio di malattie infiammatorie intestinali.

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