Rain Dove è una modella statunitense di 27 anni che sfrutta il suo aspetto androgino per far parlare di sé. Ha deciso di sfidare gli stereotipi di genere e sfilare per collezioni maschili e femminili. In rete, il suo ultimo album di foto ha due versioni: una al maschile, l’altra al femminile. La Dove è anche un’attivista impegnata nella lotta alle discriminazioni di qualsiasi genere e sfrutta la sua popolarità per portarle avanti. Ex vigile del fuoco, ex personal trainer, ha iniziato a sfilare per puro caso. Senza soldi, senza una casa, dopo avere perso una scommessa su una partita a calcio va al suo primo provino. Da lì inizia la sua avventura nella moda.
Le origini
Cresciuta in una fattoria del Vermont, Rain Dove, da adolescente si sentiva semplicemente “una brutta ragazza”, senza particolari ambizioni. Prima di diventare una modella di fama mondiale ha cambiato diversi lavori. Quando faceva il vigile del fuoco veniva scambiata per un maschio. Situazione che si ripresenta qualche anno dopo nella palestra in cui lavorava. Quella stessa palestra che la Dove, con pochi soldi e senza fissa dimora, sfruttava anche come casa. Poi arriva la scommessa che le cambia la vita.
Il primo provino
La prima volta che si è presentata a un provino, dopo aver perso una scommessa su una partita a calcio con un’amica, a Rain Dove è stato detto di presentarsi il giorno seguente. Lei stessa afferma ”Quando sono arrivata intorno a me c’erano solo uomini, era per una pubblicità di abbigliamento intimo. Ho pensato che fosse comunque una situazione divertente, ho fatto il provino e sono stata scelta”. Così è iniziata l’inaspettata carriera nel mondo della moda dell’americana.
Il “Rain Dove pensiero”
La modella si batte perchè gli stereotipi di genere vengano abbattuti. In un’intervista rilasciata a Buzzfeed, afferma: “L’identità di genere non esiste, è una costruzione sociale entro la quale non ci si deve rinchiudere. Credo che ognuno di noi sia androgino a suo modo ma gli esseri umani hanno creato i generi”. Poi conclude il suo intervento: “Tutti ci impegniamo per essere speciali, ma la cosa più speciale che si può fare è essere se stessi”