Realizzato l'albero genealogico digitale più grande del mondo

Un team di studiosi ha realizzato l'albero genealogico più grande del mondo che racconta 5 secoli di storia e la vita di 13 milioni di persone

5 Marzo 2018

5 secoli di storia e la vita di 13 milioni di persone raccontata in un gigantesco albero genealogico. A crearlo un gruppo di scienziati, che ha realizzato una vera e propria impresa per raccontare la storia dell’umanità.

Per ricostruire l’albero genealogico più grande di sempre gli esperti americani hanno utilizzato un database online con dati condivisi da migliaia di appassionati di genealogia. La ricerca e la sua evoluzione sono state raccontate sulle pagine della rivista “Science”.

Matrimoni, figli, relazioni, morte, migrazioni e longevità: la lunga storia è stata raccontata dagli esperti attraverso l’albero genealogico, creando una sorta di soap opera lunga secoli.

Gli autori della ricerca sono Joanna Kaplanis e Yaniv Erlich, esperto di Dna e professore presso la New York Genome Center e la Columbia University di New York. Gli scienziati hanno sfruttato i dati raccolti sui social per ideare un albero genealogico da record.

Lo studio è stato effettuato estrapolando i dati da 86 milioni di profili presenti sul sito Geni.com. Il gigantesco family tree nato dalla ricerca comprende la bellezza di 11 generazioni e ben 13 milioni di persone.

“Tutto questo è molto emozionante – ha svelato la demografa Melinda Mills -. Questo dimostra come milioni di persone normali e appassionate di genealogia possono fare la differenza per la scienza. E allora, ‘power to the people'”.

Per compiere l’impresa gli esperti sono tornati indietro di 65 generazioni che convergevano tutte su un solo antenato. Le informazioni raccolte raccontano una parte della storia americana, come la riduzione della mortalità durante il Ventesimo secolo, il tasso di mortalità altissimo durante le Guerre mondiali.

Si scopre anche che fra il 1800 e il 1850, si era più inclini a sposare un consanguineo e che le donne erano più portate ad emigrare, anche se per distanze brevi.

“Da questi risultati ipotizziamo che i cambiamenti nei trasporti del XIX secolo non siano stati la causa principale della diminuzione della consanguineità – hanno spiegato gli studiosi -. Piuttosto i nostri risultati suggeriscono che il mutamento di fattori culturali ha giocato un ruolo più importante nella recente riduzione della parentela genetica delle coppie nelle società occidentali”.

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