Referendum sulle corna in Svizzera, ma non è quello che pensate

Corna sì o corna no? In Svizzera c'è un referendum che vuole incentivare a tenerle, ma sulle mucche

6 Ottobre 2018

Corna sì o corna no? La domanda è quella che si sono posti in Svizzera e, a differenza da quanto si possa immaginare, è riferita alle mucche.

Nello specifico si parla di vacche (e capre) con le corna o senza. E per sostenere la prima opzione è stato indetto un referendum con l’obiettivo di far sì che non si pratichi la decornazione.

L’iniziativa di carattere popolare, che si chiama “Per la dignità degli animali da reddito agricoli (iniziativa per vacche con le corna)”, vuole fare in modo che vengano messi a disposizione incentivi di carattere economico per quegli allevatori che decidono di non tagliarle.

Le ragioni sono numerose: dal dolore che provano gli animali durante questa pratica, alla loro utilità. Infatti le corna servono a comunicare, ma anche a tante altre cose, come scegliere le gerarchie all’interno del gruppo. In genere vengono tagliate per evitare che gli animali si feriscano e perché le stalle, in caso di corna, devono necessariamente essere più grandi.

Quindi, se nel caso di persone le corna sono una cosa da non avere, quando si parla di mucche si tratta di una presenza non solo gradita, ma a quanto pare essenziale. Però in Svizzera al momento soltanto il 10 per cento di mucche e capre ha ancora le corna, la restante parte ne è infatti priva.

Il referendum non impone il divieto di tagliarle, al contrario incentiva economicamente chi non lo fa. Se dovesse passare si tratterebbe di investire nel progetto una cifra pari a 15 milioni di franchi l’anno, che in euro sono poco di più di 13 milioni: 190 franchi per le mucche e 38 per le capre. Soldi che gli iniziativisti, ovvero i promotori del referendum, ritengono facili da reperire nel capitolo economico destinato all’agricoltura.

Inoltre non c’è da stupirsi che per prendere questa questione sia stata scelta la strada del referendum, infatti in Svizzera si tratta di una pratica molto comune. Da quelli sul cibo, fino al referendum che ha sancito che la tutela delle piste ciclabili sia anche competenza dello Stato, sono tantissime le volte in cui i cittadini sono chiamati ad esprimersi in maniera diretta.

Ora lo dovranno fare sulle corna.

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