Non è una fedele copia, ma per molti aspetti ricorda il celebre replicatore di Star Trek: parliamo di una stampante 3D in grado di “scolpire” utilizzando la luce.
Nell’Universo fantascientifico di Star Trek il replicatore di materia a matrice molecolare era in grado di ricreare qualsiasi varietà di cibo o di oggetto inanimato, partendo dall’energia pura o da una materia inerte. La nuova stampante, pur arrivando a risultati simili, ha bisogno di materia prima da plasmare: utilizzando la luce, tuttavia, riesce a dare forma e modellare liquidi viscosi, e a creare anche opere molto complesse. Ad esempio, tra le sue “creazioni” più riuscite c’è anche una fedele copia in miniatura de ”Il pensatore”, la celebre statua di Auguste Rodin.
A pensare e realizzare la macchina è stato un gruppo di scienziati dell’università della California di Berkeley, guidato da Hayden Taylor.I miglioramenti rispetto alle tradizionali stampanti 3D sono sensibili: il “replicatore” può produrre oggetti più flessibili, morbidi e complessi, e riesce a rivestire oggetti esistenti con materiali nuovi. In fase di sperimentazione, ad esempio, è stato usato per aggiungere un manico a un cacciavite di metallo, e a modificare protesi o lenti per gli occhiali.
Un altro cambiamento importante sta nel fatto che la nuova stampante non funziona sovrapponendo strati di materiale, evitando quindi il fastidioso effetto “a scalini” lungo i bordi della creazione, ma utilizza come ”inchiostro” un liquido viscoso: si tratta di una resina composta da polimeri liquidi, ovvero molecole sensibili alla luce e ossigeno disciolto.
I ricercatori hanno messo alla prova la nuova stampante realizzando oggetti dalle forme più svariate, inclusa un’arcata dentaria: « Con la nostra tecnica non si hanno quasi scarti di materiale – aggiunge Hossein Heidari, uno dei ricercatori di Berkeley– e quello che avanza è riutilizzabile al 100%». Una scoperta, quindi, che fa sognare non solo gli appassionati di Star Trek e di tecnologia in generale, ma che rende felici anche gli ambientalisti. Secondo gli esperti del settore, infatti, le stampanti 3D sono destinate a cambiare la produzione degli oggetti di massa nei prossimi anni, e l’assenza di materiali di scarto fa decisamente ben sperare.