No, la reunion di Friends non ci sarà: svelati i due motivi

La reunion della serie tv cult "Friends" non ci sarà e i due esatti motivi sono stati appena rivelati

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Nonostante l’episodio finale sia stato trasmesso nel lontano 2004, “Friends” resta una serie tv cult per i nati tra gli anni Ottanta e Novanta, in grado però oggi di attirare anche le nuove generazioni grazie a Netflix.

La sitcom, di cui sono state realizzate in totale dieci stagioni e che ha vinto il premio come “miglior commedia” per l’ottava stagione all’edizione 2002 degli Emmy Awards), è incentrata su un gruppo di sei amici di Manhattan, cioè i ragazzi Chandler (Matthew Perry), Joey (Matt LeBlanc) e Ross (David Schwimmer) e le ragazze Monica (Courteney Cox), Phoebe (Lisa Kudrow) e Rachel (Jennifer Aniston).

La serie tv creata da David Crane e Marta Kauffman è sbarcata sulla piattaforma di streaming quattro anni fa, ottenendo subito un grande successo. Proprio questo rinnovato entusiasmo attorno allo show ha alimentato le speranze dei fan di assistere a una reunion dei sei protagonisti. Negli ultimi anni è arrivato il musical su “Friends” e il Monopoly ispirato alla serie tv, ma sono in molti ancora a sperare in un ritorno vero e proprio dello show in tv.

A smorzare l’entusiasmo dei fan, però, ci ha pensato Marta Kauffman, nel corso di un’intervista concessa a ‘Rolling Stone’. La co-ideatrice della sitcom ha svelato i due motivi per cui la reunion di “Friends” con Jennifer Aniston e gli altri storici protagonisti non ci sarà: «Ci sono diversi motivi. Uno, lo show riguarda un periodo della vita in cui gli amici sono la tua famiglia. Non è più quel momento. Tutto quello che faremmo è rimettere insieme i sei attori, ma il cuore della serie sarebbe sparito. Due, non so quanto bene ci farebbe. Lo show continua ad andare alla grande, la gente lo adora. La reunion potrebbe solo deludere».

Marta Kauffman ha anche dato la sua spiegazione alla “seconda vita” che sta vivendo “Friends” grazie al suo approdo su Netflix, con tanti giovani che sono riusciti ad appassionarsi alla serie tv nonostante il gap generazionale. Questa la sua idea: «È come il comfort-food. Sono tempi difficili e certe persone preferiscono quello a show complessi e cattivi. È caloroso, confortevole, i personaggi si vogliono bene. Come si fa a non amarlo?».

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