La giapponese Risako Kawai è una vera e propria forza della natura. La lottatrice nipponica ha infatti vinto l'oro nella finale olimpica della lotta femminile, categoria 63 kg, dimostrando una superiorità schiacciante nei confronti della sue avversarie e confermando la grande tradizione del Paese del Sol Levante nella lotta femminile, che per la squadra giapponese si archivia con cinque finali disputate, di cui quattro vinte.
A fare i conti con il talento e la ferocia della tostissima atleta nipponica, però, non sono state solo le sue sfidanti, schienate una ad una, ma anche il suo allenatore. Al termine del match contro la bielorussa Maryia Mamashuk, campionessa europea in carica che non aveva ancora subito sconfitte, infatti, in preda all'incontrollabile euforia per la conquista dell'oro, la Kawai ha messo ko anche il proprio coach con un paio di mosse spettacolari che hanno colto l'uomo totalmente impreparato.
Il tutto, ovviamente, si è poi concluso con una risata da parte del pubblico presente e degli stessi protagonisti della vicenda con l'atleta giapponese che ha subito abbracciato il suo allenatore prima di caricarselo in spalla.
Una altro atleta giapponese era stato protagonista ad inizio Olimpiade di una disavventura davvero curiosa. Kohei Uchimura, ginnasta, classe 1989, vincitore di cinque medaglie alle Olimpiadi (due a Pechino e ben tre a Londra) si era infatti visto recapitare dalla sua compagnia telefonica una bolletta monster, pari a 4500 euro. Il motivo? Troppo tempo a cercare online i Pokemon, con un abbonamento telefonico decisamente non vantaggioso. La voglia di catturare Pokemon attraverso la ben nota app ha, quindi, comportato un bel guaio, economicamente parlando, al vincitore di sei mondiali.
Per sua fortuna, essendo una star dello sport nipponico, Uchimura è stato graziato. La compagnia telefonica, con una più che astuta operazione di marketing, ha fatto sapere di aver modificato la tipologia di abbonamento del contratto. Niente super bolletta da saldare in una sola trance, ma "solo" circa 30 euro al giorno per la "bravata".