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Rischia di chiudere per il bancomat: la storia di una merciaia

L’introduzione del bancomat rischia di far chiudere l’attività di una merciaia sulla soglia dei cento anni.

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Non sempre la tecnologia semplifica la vita. Questa storia arriva da Prato e ha per protagonista un’esercente la cui merceria è attiva dal 1927. Quella di Brunilde è a tutti gli effetti una vita trascorsa dietro un bancone, tra bottoni, rocchette di filo, capi di intimo e tutto il sapere che solo una merciaia può conoscere.

La donna, che oggi ha 99 anni, rischia però di abbassare la serranda del negozio proprio a causa della tecnologia. Come si legge su La Repubblica infatti la signora Brunilde non è in grado di usare il bancomat, anzi “il coso” come lo chiama lei. Troppo difficile da gestire a tal punto che se le leggi lo renderanno obbligatorio la signora Cocchi ha deciso che chiuderà.

Possiamo solo immaginare quanto una decisione di questo tipo possa essere dolorosa per Brunilde, il cui mondo gira ancora attorno a quelle scatole di merceria. E le sue clienti già si dicono preoccupate alla sola idea di vedere la saracinesca definitivamente abbassata. Per fortuna, al momento, il governo ha disposto una proroga circa l’uso del bancomat la cui introduzione era prevista inizialmente per gennaio 2020.

“Così un pochino vado avanti ancora”, racconta la merciaia su Repubblica.it e continua sicura dicendo: “Non fa per me, se mi obbligano chiudo […] certamente un po’ mi dispiace, ma non ci posso fare niente”. Superate le crisi che anche in questi anni si sono abbattute sul nostro Paese, confidiamo che Brunilde possa ripensarci e decida di continuare a indossare la sua divisa azzurra. Con il bancomat sul bancone.

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