Ronzio nell'orecchio? Potrebbe essere un'infezione della pelle

Non sottovalutiamo i fastidiosi ronzii nelle orecchie: si può trattare di un insospettabile problema della pelle

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Acufeni e ronzii nelle orecchie sono tra i disturbi più fastidiosi che si possano sperimentare e spesso insorgono con l’avanzar dell’età creando smarrimento, disorientamento e mal di testa. Ma non in tutti i casi sono riconducibili a problemi relativi all’orecchio: talvolta sono sintomi insospettabili di una infezione della pelle come l’herpes zoster.

Chiamato e conosciuto anche sotto il nome di fuoco di Sant’Antonio, questa infezione provoca un’eruzione cutanea dolorosa che può arrivare con una sensazione di formicolio e prurito incontrollabile. Petto e pancia sono le zone più colpite, ma l’herpes zoster arriva letteralmente dappertutto e oltre al forte prurito e al dolore, porta con sé altri sintomi.

Mentre dolore, prurito o formicolio possono svilupparsi diversi giorni prima della comparsa dell’eruzione cutanea vera e propria, una volta che il fuoco di Sant’Antonio è arrivato, possono comparire altre sensazioni ugualmente fastidiose come vertigini, debolezza improvvisa, visione doppia e ronzio nelle orecchie.

L’herpes zoster è causato da un virus chiamato virus varicella zoster, lo stesso che causa la varicella. Entra nel corpo durante un attacco di varicella, rimane inattivo per anni e poi in età adulta a causa di fattori scatenanti come stress, alcuni tipi di farmaci o specifiche condizioni di salute, ricompare.

Se non curato prontamente ed efficacemente, può evolversi e portare a polmonite, problemi di udito e infiammazione cerebrale. Oltre ai farmaci antivirali e ad un vaccino ad hoc, possiamo limitare i danni e prevenire l’insorgenza del fuoco di Sant’Antonio già a tavola, consumando cibi con un’alta concentrazione di lisina.

Questo aminoacido, noto per essere efficace nel contrastare la crescita del virus zoster, si trova prevalentemente nell’agnello, nel tacchino, nei fagioli, nei latticini, nell’uvetta, nei fichi e nei pesci e frutti di mare di acque profonde.

Si raccomanda, infine, pazienza poiché ci vogliono dalle 2 alle 4 settimane perché scompaia l’eruzione cutanea e attenzione a evitare di grattarsi: come per la varicella, rischiamo di rimanere segnati.

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