Chissà quante volte avete provato a scattarvi un selfie per postarlo sui social, e quante volte vi siete trovati a doverlo cancellare perché il risultato non era esattamente quello sperato. Eppure avevate pensate a tutto: location, luci giuste, vi eravate persino sistemati i capelli e avevate tirato fuori dall’armadio l’outfit delle grandi occasioni.
Non solo: avevate trovato la didascalia perfetta con cui lanciare la foto (una di quelle massime filosofiche super inflazionate trovate su Google digitando: “Frasi da scrivere sui social” e senza alcun nesso con la foto stessa) ed eravate pronti a fare incetta di like provenienti dai marpioni che popolano Facebook e/o Instagram. Lo scatto, però, non vi soddisfa perché non vi rende giustizia. Il problema può essere la distanza a cui il selfie è stato realizzato.
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista JAMA Facial Plastic Surgery infatti la distanza ottimale per fare ritratti che non alterino le caratteristiche del viso è di un metro e mezzo. Quando invece i selfie vengono realizzati a una distanza di 30 centimetri dal viso – che sono poi i più frequenti – finiscono per deturpare i connotati, a partire dal naso.
Lo studio del ricercatore Boris Paskhover e dei suoi colleghi della Rutgers New Jersey Medical School e della Stanford University in California ha creato un modello matematico per descrivere gli effetti distorsivi dei selfie scattati a diverse angolazioni e a diverse distanze.
Come? Inventando un modello geometrico ideale di un volto maschile e di uno femminile, partendo da un campione casuale di partecipanti di diversa provenienza etnica riproducendo i due volti “prototipo” su dei piani paralleli.
Così facendo i ricercatori hanno calcolato la distorsione del viso che si verifica quando ci si fotografa. A fare la differenza è la posizione della telecamera.
Se questa è a un metro e mezzo il viso non subisce nessuna modifica, se invece si trova a 30 centimetri di distanza, il naso subisce un aumento del 30% delle dimensioni negli uomini e del 29% nelle donne.
Il motivo è da ricercare nella prospettiva. Gli autori dello studio precisano che le conseguenze non sono da sottovalutare, in quanto vedersi diversi da come si è davvero può avere anche conseguenze psicologiche.
Lo dimostra il fatto che secondo un sondaggio dell’American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery Inc. del 2017, in America il 55% dei chirurghi plastici intervistati ha a che fare con pazienti che si rivolgono a loro per apparire più belli di come risultano nei selfie. Non resta allora che dotarsi di un bel bastone da selfie nella speranza che la distanza renda maggior giustizia.