È di pochi giorni fa, durante il Clasico di Liga Barcellona-Real Madrid (terminato 1-1), l’invito di Jordi Alba rivolto all’ex interista Mateo Kovacic a imparare lo spagnolo. Invito condito dall’appellativo “tonto!”. Per non parlare di quando il genoano Armando Izzo ci mise tre quarti d’ora per pronunciare correttamente “Save the Children” durante un’intervista. O delle recenti lamentele di Juric, mister del Genoa, sulla poca propensione a parlare italiano di Nikola Ninkovic, nonostante sia sulla Penisola da un bel po’.
Insomma, di giocatori con poca voglia di studiare se ne contano a centinaia, ovunque, a qualsiasi livello. Il caso di Patrick Schick, però, è leggermente diverso. Non ha studiato, certo, è evidente. Ma non si sta parlando di libri, in questo. Bensì della storia della Sampdoria, la società che lo ha acquistato in estate dallo Sparta Praga, nonostante abbia giocato l’ultima stagione in prestito al Bohemians 1905, segnando 7 reti in 27 partite.
Nel corso di un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, infatti, il 20enne ceco è caduto in un clamoroso scivolone su una vecchia gloria blucerchiata: “Chi era Gianluca Vialli? Non lo so…”. “Mancini però lo conosco!”, ha tentato di salvarsi in corner.
Vabbè è giovane e glielo si perdona. Anche perché alla domanda su quanti scudetti abbia vinto la Sampdoria, Schick ha risposto sicuro: “Due!”. Ne ha regalato uno lui, gratis, perché in realtà il club ligure di scudetto ne ha vinto solo uno, nella stagione 1990/1991 e proprio con la coppia d’attacco Vialli-Mancini. I tifosi della Samp sono autorizzati a fare tutti gli scongiuri del caso.
E come mai un giovane talento di prospettiva ha scelto proprio la Sampdoria? Schick lo ha spiegato: “Ho avuto tante offerte, ma la Samp è l’ideale perché fa crescere bene i giovani. A Genova mi trovo molto bene. La città è splendida, il tempo anche. Vivo a Pieve Ligure con Hanna, la mia ragazza, che mi sta aiutando molto in questi primi mesi italiani. Nello spogliatoio Skriniar sta facilitando il mio inserimento. E a Marassi c’è sempre un’atmosfera perfetta”.