Samuel trova un nuovo IO nel suo primo disco da solista, trova una nuova strada che fino ad ora aveva semplicemente guardato con lontananza, una strada che ora vede possibile, se non probabile. E lo spiega con parole semplici, al di là di ogni concetto espresso nei suoi pezzi, da solo e con i Subsonica, questo suo nuovo volto da solista, un volto a cui ha preso gusto guardandosi nello specchio di una maturità coltivata e raggiunta.
Subsonica mai più?
Non esclude nulla dal corso degli eventi Samuel, non esclude neppure che i Subsonica possano tornare a dire la loro dopo l’ultimo acclamatissimo tour a seguito del disco ‘Una nave in una foresta’. Ma per il momento è così che si vede: solista. Un solista che ha ancora molto da esprimere come tale, attraverso le sue canzoni, in parte frutto della collaborazione con l’amico Lorenzo Jovanotti.
E’ proprio l’amico Lorenzo ad indicargli la via un giorno di qualche tempo fa dicendogli che un solista cerca le proprie perfezioni e le proprie ingenuità fino a farle combaciare in un mix completo. E lui, Samuel, le sue perfezioni sente di averle espresse con i Subsonica, ma si è sentito pronto a cercare e rappresentare il se stesso ingenuo che stavolta spiazza tutti parlando di amore nelle sue canzoni.
Il nuovo suono
Il suono che si trova nei pezzi di Samuel è un suono che echeggia in modo lontano l’elettronica, a cui è affezionato, ma senza abusarne, sdoganandola dal concetto per cui non possa allo stesso tempo essere dolce e armonica, accogliente letto sonoro su cui poggiare e far volare la sua riconoscibilissima e caratteristica voce.
Ed i fan hanno trovato nella sua voce un nuovo punto d’appoggio, un punto d’appoggio molto familiare con cui affrontare, mano nella mano, questa nuova avventura insieme al cantante, che centra il nuovo corso discografico a Torino, da sempre riferimento geografico immancabile. L’affetto per la sua città lo ha portato in diverse occasioni nella città alpina. Insomma, anche se non esclude nessun progetto dalla sua vita, Samuel afferma con convinzione che restare solista a vita non è poi così brutto.