Carlo Conti a Sanremo? Il conduttore ci ride su e rivela che non andrà a Mediaset, bensì allo Zecchino d’oro. “È una bellissima fanta-tv che mi fa sorridere – ha spiegato il re del Festival di Sanremo -, mi fa divertire, ma è del tutto priva di fondamento”. Secondo gli ultimi gossip Carlo Conti avrebbe già avuto una serie di incontri con Piersilvio Berlusconi per discutere del suo futuro a Mediaset, ma il presentatore, fedele alla Rai, avrebbe smentito categoricamente.
Nel frattempo Conti ha annunciato che sarà allo Zecchino d’oro. Ricoprirà il ruolo di direttore artistico per festeggiare i sessant’anni del programma. “È vero, non sto scherzando – ha chiarito Carlo Conti – per questo non posso fare nemmeno il direttore artistico del festival, non ce la farei. Probabilmente con lo Zecchino faremo anche una prima serata, vedremo”.
“Ho un contratto fino al 2019 – ha detto parlando del suo rapporto con la Rai – magari dopo sarà anche rinnovato, oppure potrei anche andare in pensione, a un certo punto. Il fatto, poi, che dall’altra parte qualcuno possa apprezzare il mio lavoro mi può solo far piacere”. Secondo chi l’ha visto, il contratto in esclusiva con la Rai avrebbe delle penali salatissime che impedirebbero al conduttore di lasciare l’azienda. Conti ha raccontato divertito come la notizia del suo presunto incontro (che ha smentito) con Berlusconi, abbiano sorpreso chi gli sta vicino. “Ho ricevuto subito due telefonate – ha svelato -, quella del mio avvocato che mi chiedeva ‘mi son perso qualcosa?’ e quella di mia moglie, interdetta anche lei”.
Per ora dunque lo showman pensa solamente alla Rai e allo Zecchino d’oro, mentre Mediaset è ancora lontana. “Forse avevo il telefono spento – ha scherzato Carlo Conti -. E non si dica che ho fatto marcia indietro: non è proprio esistita la cosa”.
Una cosa comunque sia è certa: questo sarà l’ultimo Festival di Sanremo di Carlo Conti. Quest’ultimo ha affermato che lascerà la direzione artistica dell’evento dell’Ariston, sperando magari che possa arrivare una donna al suo posto. “Fa bene al festival – ha spiegato – soprattutto dal punto di vista musicale perché un altro direttore artistico ha altri sapori, altri contatti, gusti musicali che magari con me sono rimasti fuori”.