È proprio vero che non si smette mai di apprendere cose nuove, soprattutto se stiamo parlando dell’universo. Lo dimostrano le prime foto del telescopio spaziale James Webb, specie quelle della nebulosa dell’Anello Meridionale. Proprio in queste, infatti, c’è un dettaglio che può sfuggire a un primo sguardo: la nuvola di gas in espansione che circonda una stella morente, che si trova a circa 2.000 anni luce di distanza. E proprio qui gli occhi a infrarossi del James Webb hanno catturato quella che sembra una lunga striscia luminosa. Ma che cos’è questa striscia?
“Ho fatto una scommessa, puntando sul fatto che facesse parte della nebulosa – ha detto l’astronomo della NASA Karl Gordon durante la presentazione dell’immagine, come riporta Business Insider – . Ma ho perso la scommessa, perché poi abbiamo esaminato con più attenzione sia le immagini della NIRcam (Near-Infrared Camera, ndr) sia del MIRI(Mid-Infrared Instrument, ndr), ed è chiaramente una galassia lontana”.
Si tratta quindi della vista laterale di una galassia, che non solo ha un aspetto decisamente intrigante ma fornisce anche una prospettiva che potrebbe consentire agli astronomi di conoscere sempre meglio questi oggetti. La NASA ha spiegato che anche la maggior pare dei punti luminosi colorati sono galassie, e non stelle.
Le due immagini, in particolare, mostrano la nebulosa Anello Meridionale quasi frontalmente, con due stelle al centro, bloccate in un’orbita stretta. Come riporta Fanpage, “quella più debole, al centro dell’immagine, è una nana bianca – il nucleo collassato di una stella morta – che, durante la sua vita, era fino a otto volte la massa del Sole. Raggiunta la fine della sua vita, ha spazzato via i suoi strati esterni e il nucleo è collassato in un oggetto ultradenso (fino a 1,4 volte la massa del Sole), racchiuso in un oggetto delle dimensioni della Terra. Il telescopio spaziale James Webb ha rivelato per la prima volta che questa stella è ammantata di polvere. La stella più luminosa è, invece, in una fase precedente della sua evoluzione stellare e probabilmente espellerà la propria nebulosa planetaria in futuro”.
