Scoperta a Molfetta una scultura in pietra di 7mila anni

Arriva dal sito archeologico di Molfetta l’ultima importante scoperta archeologica: rinvenuto un reperto risalente a 7mila anni fa.

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Il sito archeologico barese a Pulo di Molfetta (V – IV millennio a.C.) ha regalato un piccolo quanto prezioso ritrovamento. Il team di archeologi al lavoro nell’area ha, infatti, rinvenuto una piccola scultura in pietra risalente al neolitico. Il manufatto, che all’apparenza sembra poco più di un sasso con semplici incisioni, ha un valore inestimabile: è una delle sculture in pietra più antiche mai ritrovate.

L’oggetto rappresenta un idolo inciso, opera inedita nella produzione neolitica, e riproduce una divinità della terra. A firmare il ritrovamento sono stati Alessia Amato e Nicola de Pinto, archeologi pugliesi sotto il coordinamento scientifico del funzionario archeologo Anna Maria Tunzi. Risalente a un periodo compreso tra i 6 e i 7mila anni fa, il reperto è stato riportato alla luce durante alcune operazioni di rifunzionalizzazione del sito (in una dolina carsica) e ha entusiasmato immediatamente l’intera squadra.

Tra le scoperte più importanti degli ultimi anni, l’antico oggetto è il frutto della lavorazione di un ciottolo calcareo che è stato inciso in mondo da assumere tratti antropomorfi. Si tratta, quindi, di un reperto votivo appartenente forse a un ambiente funerario ma saranno gli approfondimenti della Soprintendenza a darci maggiori risposte.

Certo è che la scultura è databile al periodo neolitico quando l’area era occupata da una piccola comunità organizzata in villaggi. A fornire tale indicazione è proprio un’incisione sul retro del sasso: un motivo a zig-zag che collocherebbe il reperto tra la fase media e finale del neolitico. Quindi tra il VI e il V millennio a.C..

Al momento il prezioso ritrovamento è conservato nei depositi di Palazzo Simi a Bari in attesa di essere esposto al Museo Civico Archeologico del Pulo di Molfetta, sua “casa” da millenni. La sua rarità rende questo idoletto un autentico unicum mondiale: sono, infatti, più che rare le rappresentazioni preistoriche su pietra. Allora, gli uomini lavoravano soprattutto materiali come la terracotta, più malleabili, oppure ossa animali.

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