Avete mai provato a fare quei test come “Dimmi in che posizione dormi e ti dirò chi sei?”, oppure “Dimmi che posizione ti piace di più nell’intimità e ti svelerò qual è la tua vera personalità?”… Ecco, è sempre questione di posizione, anche quando parliamo di farmaci, pillole, compresse e gocce.

Non ci crederete, ma la postura che assumiamo quando dobbiamo prendere i nostri medicinali ha effetti importanti sul rilascio degli stessi nel corpo e dunque sull’efficacia della cura che stiamo seguendo.

Quanti di voi prendono la compressa per cuore, tiroide o chissà che altre patologie in piedi o al massimo seduti? La maggior parte, di certo. E non facciamo fatica a crederlo, quel che è più difficile da immaginare è che fino a questo momento abbiamo fatto le cose in modo sbagliato.

Un gruppo di ricercatori della John Hopkins University ha studiato il modo e il tempo con cui si dissolvono i farmaci nel corpo una volta giunti nella parte più profonda dell’intestino – ovvero il duodeno – scoprendo che a seconda della posizione, il medicinale assunto può metterci anche un’ora in più rispetto al normale prima di entrare in circolo e fare effetto.

Attraverso la realizzazione dello StomachSim, cioè un simulatore del nostro stomaco, hanno provato quattro diverse posture stabilendo che la più efficace è stare sdraiati sul lato destro: in questo modo, secondo le rilevazioni sul modello messo a punto dagli scienziati, studiando la gravità naturale a cui siamo sottoposti e la asimmetria dello stomaco, le pillole raggiungono prima l’intestino più basso con un tasso di dissoluzione quasi 2 volte e mezzo più veloce della posizione eretta.

Consapevoli di ciò, da oggi in poi sappiamo come metterci se vogliamo che la pillola vada giù nel modo più indolore e opportuno di tutti. Se invece abbiamo problemi digestivi, meglio sdraiarsi sul lato sinistro dopo aver mangiato: così facendo la milza lavorerà molto meglio!