Bere caffè è un’abitudine comune alla stragrande maggioranza della popolazione mondiale. Che sia un espresso all’italiana, un americano o fatto con la cara vecchia moka (o addirittura con la cuccumella napoletana), l’importante per tanti di noi è berlo per poter affrontare al meglio la propria giornata.
È già noto da tempo, tuttavia, che l’abuso di caffè può portare ad una serie di effetti non proprio piacevoli: dall’insonnia al nervosismo passando per l’aumento di colesterolo, la tachicardia e quindi i rischi di sviluppare malattie cardiache o addirittura di andare incontro a infarto e ictus.
Ebbene, una recente ricerca pubblicata da un gruppo di scienziati norvegesi e intitolata Associazione tra caffè espresso e colesterolo totale nel siero: lo studio Tromsø 2015-2016, va ad indagare su quale sia il tipo di caffè più pericoloso per il nostro organismo.
I ricercatori, in particolare, hanno esplorato gli effetti del caffè filtrato, di quello prodotto con la caffettiera, di quello espresso da macchina o cialde e di quello istantaneo. Gli scienziati hanno affermato che in tutto il caffè analizzato erano presenti sostanze che, a lungo andare, possono portare ad un aumento del colesterolo. Quello che varia, in definitiva, è il tipo di preparazione.
In particolare, il caffè più “pericoloso” per il colesterolo e quindi per il cuore è quello prodotto con la moka, seguito dal caffè espresso (di poco superiore al caffè istantaneo). Meno netti invece i risultati del caffè filtrato.
Insomma, meglio bere caffè filtrato, dunque (il classico “americano” per intenderci)… anche se per noi italiani rappresenta praticamente un’eresia!
Possiamo però consolarci pensando al fatto che lo studio ha dei limiti: la ricerca è stata effettuata su pari quantità di caffè. E, in genere, una tazzina di espresso o di caffè fatto con la moka non contiene tanto liquido quanto una tazza di caffè filtrato!