La ricerca scientifica continua ad approfondire gli studi per capire quali siano gli aspetti fondamentali che aiutano a vivere meglio e più a lungo. La longevità, del resto, è fin dalla notte dei tempi il sogno dell’uomo, che da sempre si è interrogato su quale ne fosse il segreto. Al di là di formule magiche e intrugli miracolosi variamente inseguiti dalle più disparate discipline, la scienza è riuscita via via a dimostrare come il corredo genetico possa incidere sulla durata della vita ma non sia sufficiente. Serve anche altro.

Come riporta ‘Corriere della Sera’, infatti, la predisposizione alla longevità non basta a garantire una vita in salute fino all’anzianità. E allora diventa fondamentale confrontare gli stili e le abitudini di chi ha raggiunto, e spesso superato abbondantemente, il secolo. Dunque, che cosa lega gli ultracentenari che abitano a latitudini tanto diverse? I ricercatori si stanno concentrando proprio su alcuni comportamenti simili che potrebbero fare la differenza.

A partire dalle scelte corrette a tavola. Un’alimentazione equilibrata e varia, infatti, è il primo tassello che aiuta a stare bene. Nello specifico, ci sarebbero alcuni alimenti molto comuni nei menù di soggetti più longevi che prediligerebbero i legumi. La cosiddetta ‘carne dei poveri’, infatti, risulta essere molto apprezzata nelle diete dei centenari, accomunati da un regime alimentare semivegetariano con il 95% delle calorie assunto dai vegetali e solamente il 5% di origine animale.

Via libera, quindi, a fagioli, lenticchie, fave e soia a cui si aggiungono semi quali noci, mandorle, nocciole, anacardi e pistacchi. Inoltre, anche evitare il tabacco è una scelta che risulta molto diffusa tra i più anziani che si concedono, invece, qualche buon bicchiere di vino. L’alcol, infatti, assunto in quantità moderata – ovvero uno o due bicchieri al giorno – ha dimostrato di essere fonte di antiossidanti preziosi per la longevità.