Con un selfie è riuscita a distruggere un’opera da 200mila dollari, creando un danno che le costerà caro. Accade negli Stati Uniti, per la precisione a Los Angeles, dove una turista è stata protagonista di un episodio piuttosto increscioso (e imbarazzante), causato dal desiderio di farsi un selfie.
La donna, di cui non si conosce l’identità, ha infatti distrutto un’opera del celebre artista Simon Birch, arrecando danni per un valore di 200mila dollari. Il fatto è accaduto al museo 14th Factory di Los Angeles, dove era in scena una mostra intitolata “Hypercaine” realizzata da Simon Birch, celebre artista di Hong Kong, insieme ad altri colleghi di fama internazionale. L’installazione, dal valore inestimabile, era costituita da una serie di piedistalli in cui erano posizionate delle corone. In tutto si trattava di 60 oggetti, custoditi dai curatori della mostra e a disposizione dei turisti, che potevano scattare foto e ammirarle, ovviamente sempre a debita distanza.
Una donna però si è spinta fin troppo oltre e, nel tentativo di scattare un selfie alla mostra, ha causato un danno enorme. La turista si trovava nel museo in compagnia di un’amica e stava ammirando l’opera di Simon Birch. Spinta dalla voglia di condividere ha preso il suo smartphone e si è avvicinata all’installazione. Quello che è successo dopo ha dell’incredibile ed è anche piuttosto comico. La donna ha perso l’equilibrio e cascando ha urtato uno piedistallo. A quel punto si è innescato una sorta di effetto domino e le creazioni sono cadute una dopo l’altra come delle tessere.
La scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza e il video è stato pubblicato su Youtube, dove ha ricevuto molte visualizzazioni ed è stato condiviso da tantissime persone. Vedendolo viene ovviamente da ridere, anche se in realtà la donna protagonista del video non la penserà di certo così.
Secondo un portavoce della 14th Factory infatti il danno causato dalla caduta ammonta a 200mila dollari, pari a 175mila euro. La caduta dei piedistalli infatti ha distrutto tre corone, mentre altre sono rimaste irrimediabilmente rovinate.