Michael Conlan era partito dalla sua Irlanda (sebbene sia nato a Belfast) alla volta di Rio de Janeiro per partecipare ai Giochi Olimpici, precisamente nel pugilato, nella categoria 56 chilogrammi.
Purtroppo per lui la sua avventura si è fermata ai quarti di finale, quando si è imbattuto in (e battuto con) il russo Vladimir Nikitin, che è stato nominato vincitore ai punti dalla giuria di Rio 2016. Scatenando la reazione di Conlan, che prima ha insultato i giudici e poi – una volta sfilato il guantone – gli ha mostrato il dito medio.
"L'AIBA (l'Associazione Internazionale Boxe Amatori, ndr) imbroglia. Non combatterò mai più per l'Aiba, sono dei bastardi imbroglioni, pagano tutti. È la fine del mio oro olimpico, il mio sogno è stato spezzato. Ho una grande carriera davanti. Si sa che questi sono dei disonesti, sono sempre stati disonesti. La boxe amatoriale è marcia", ha dichiarato Conlan dopo l'incontro.
A distanza di qualche giorno, però, un piccolo grande gesto di un suo tifoso di 5 anni ha fatto tornare il sorriso al pugile irlandese.
Finn McManus – questo è il nome del bambino – abbacchiato per il ritorno in patria senza medaglia del suo beniamino, ha deciso di rivolgersi alla mamma e alla sorellina di 4 anni più grande per mettere a punto il suo ingegnoso e commovente piano: mandare a Conlan, come regalo di consolazione, una medaglietta vinta dallo stesso Finn durante una giornata di sport organizzata dalla sua scuola, con tanto di lettera per il suo amato campione.
"Ciao Micheal, mi chiamo Finn Mc Manus e ho 5 anni. Ho visto il tuo combattimento a Rio e tu avresti dovuto vincere perché sei il miglior pugile del mondo. Voglio che tu prenda la mia medaglia perché sei tu il vincitore. Spero che ti piaccia", ha scritto Finn.
Una sua intraprendente zia ha messo la foto del regalo sul suo profilo Facebook ed è immediatamente iniziato il tam-tam social che ha portato la foto fino allo stesso Michael Conlan, che ha a sua volta pubblicato il tutto sul suo profilo Twitter chiedendo aiuto per rintracciare il piccolo Finn per poter ricambiare il gradito pensiero.