Servizi segreti in tour nelle università in Italia per trovare i nuovi 007

L'intelligence sta cercando agenti segreti nei principali atenei italiani. Ma come si diventa 007?

18 Novembre 2016
Fonte: Instagram

Cosa c’entrano i servizi segreti con le università italiane? L’intelligence sta cercando agenti segreti nei principali atenei d’Italia. All’ultimo bando emesso dai vertici dei Servizi segreti, hanno risposto in 8mila ed in tre anni sono stati assunti cento giovani, di cui 50 studenti provenienti dalle università italiane. Il nuovo bando è stato appena pubblicato, e già molti sognano di diventare i nuovi James Bond.

Ma come deve essere il profilo di un futuro 007? Innanzi tutto, bisogna che siano “esperti in materie informatiche, giuridiche, economiche, psicologiche e in lingue straniere” spiega Marco Minniti, sottosegretario di Stato con delega per la sicurezza della Repubblica, durante il vertice tra Servizi segreti e l’università Bicocca di Milano. “Stiamo cercando giovani nelle università – ha aggiunto Minniti – e nei centri di ricerca per le nuove sfide che il terrorismo internazionale e la cyber security impongono”. Circa nove su dieci dei ragazzi reclutati sono laureati con master e generalmente hanno sotto i 40 anni.

Chi decide di diventare un agente segreto deve essere pronto ad un lavoro a tempo pieno e per nulla semplice, e ad adottare una mentalità completamente nuova. “Non esistono orari d’ufficio, sono possibili missioni lontane per andare ad intercettare subito interconnessioni internazionali”, spiega il sottosegretario Minniti. Le selezioni per il candidato ideale sono molto severe e scrupolose: chi sogna di intraprendere questa strada deve prepararsi ad una formazione permanente. Una volta selezionati, ci saranno uffici di sicurezza appositi per aiutare le future spie a costruire coperture adatte e a garantire la riservatezza necessaria, perché ogni dettaglio dell’attività degli agenti deve essere svolta nel riserbo più estremo.

Chiunque voglia provare ad entrare nei servizi segreti, non deve far altro che mandare il curriculum a sicurezzanazionale.gov.it, e poi, una volta selezionato, deve affrontare a Roma un’istruttoria, con visite mediche che attestino l’idoneità psico-fisica del candidato e test sull’affidabilità di fronte a notizie riservate, oltre alla verifica dei requisiti culturali e scientifici. Una volta ammessi al campus, affronteranno un corso di studi personalizzato. “I ragazzi devono imparare l’adrenalina intellettuale che serve a questo mestiere”, sottolinea Marco Minniti.

“Nella nuova realtà fluida dove è sempre più labile il confine tra bene e male – aggiunge l’autorità delegata per la sicurezza della Repubblica – bisogna interpretare e capire chi abbiamo di fronte. Il nemico cambia veloce e in Rete lancia segnali, è cruciale anticipare l’attimo in cui si sta trasformando in una minaccia per il Paese”.

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