Gli anni ’70 furono sconvolti dall’avvento di una band che avrebbe fatto la storia della musica. In particolar modo avrebbero avuto il grande merito di far conoscere al pubblico di tutto il mondo il genere punk. Stiamo parlando dei Sex Pistol. Sessant’anni fa nasceva infatti Sid Vicious una delle personalità più controverse della storia della musica rock e non solo.
Il motivo stava nella filosofia auto distruttrice che abbracciava sia come uomo che come artista. Sid Vicious era un anarchico convinto, incapace di accettare qualsiasi ideologia e qualsiasi cosa riguardasse quel sistema entro cui per forza, in quanto uomo, doveva stare. Non a caso la band si sciolse a seguito dell’incredibile successo dei loro primi lavori. Mai avrebbe potuto accettare di alimentare il business della musica.
Biografia
Sid Vicious nasce a Londra nel 1957. Lascia gli studi presto e viene notato da Malcolm McLaren che lo vuole nella sua band, i Sex Pistols per l’appunto. Nel giro di pochissimo tempo il gruppo si avvia, raggiunge l’apice e poi si scioglie, lasciando un orma indelebile nel tempio della musica punk rock. Nel 1977 incidono infatti il loro maggior successo ovvero God Save The Queen che rappresenta da subito un caso.
Si tratta infatti di una delle prime canzoni britanniche, in cima alle classifiche del tempo, ad essere stata censurata. La regina viene infatti definita come una donna incretinita dal fascismo. Nei loro brani citano altri gruppi leggendari ma solo per una questione di derisione. Si fanno beffa degli Iggy Pop, degli Who, degli Stooges e di altri ancora, giusto per farci un’idea.
La morte
Come tanti altri suoi colleghi, Sid Vicious muore giovane ed ha una vita personale molto travagliata, cosa che col tempo diverrà quasi simbolo della vita delle star del rock e del punk. Quando il gruppo si scioglie, il cantante va a vivere a New York con la sua ragazza, un ex prostituta. Quest’ultima verrà trovata morta e Sid verrà accusato dell’omicidio della giovane.
Muore per una overdose di eroina, in attesa del processo. Nonostante si sia dichiarato colpevole a più riprese, all’epoca non fu condannato ed alcune indagini post mortem lo scagionano.