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Sesso con i robot, gli esperti avvertono: può diventare una droga

Pensavamo che il sesso robot fosse una fantasia di film fantascientifici come Blade Runner, invece molte sono le imprese che credono in questo business

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Il sesso robot è la nuova frontiera dell’evoluzione? Alcune ricerche ci dicono che probabilmente nel 2050 la percentuale di chi farà il sesso con i robot supererà quella di chi fa sesso con persone umane. Certo un sexy robot è programmabile, potrà soddisfare tutte le nostre esigenze, non troverà mai una scusa per non fare sesso, ma potrà darci anche quel calore umano di cui in fondo abbiamo bisogno tutti?
Dei sessuologi avvertono che il sesso robot potrebbe creare addirittura dipendenza, una sorta di raffinata droga sesso robot, i robot difatti alla lunga potrebbero diventare degli amanti insostituibili.

Una parte dei sessuologi ritiene addirittura che il sesso robot potrebbe fare bene al rapporto di coppia. Difatti essi paragonano un robot a un normale sexy toy, pertanto il loro ragionamento è: se un sexy toy può dare un po’ di brio alla relazione di coppia, figurarsi un robot programmabile secondo i propri gusti. Da un altro punto di vista potrebbe ingenerare un qualcosa di simile alla prostituzione, in fondo non bisogna conquistare il robot per farci sesso e possiamo chiedergli di esaudire ogni nostra perversione. L’altra faccia della medaglia è che il sexy robot contribuirebbe in modo definitivo ad eliminare proprio il fenomeno della prostituzione, con tutte le sue storture, storie di schiavitù comprese.

Neal Slateford, uno dei fondatori della compagnia Lovehoney di giocattoli per il sesso, prevede un futuro in cui i sexy robot saranno la normalità. Neal afferma che la tecnologia è in continua e rapida evoluzione, le prime versioni di robot del sesso hanno ancora un prezzo inaccessibile per la stragrande maggioranza della gente. Il prezzo si aggira attorno ai 7000 euro, ma con il tempo i prezzi caleranno e la grande massa potrà godere di questi innovativi giocattoli.

La compagnia RealDoll, con sede a San Francisco, attualmente vende bambole realistiche a circa 5000 euro al pezzo. Recentemente ha finanziato un progetto che prevede la creazione di sexbots, robot del sesso, che siano in grado di essere personalizzati e di parlare in modo romantico o nel modo che si desidera. Alcuni sessuologi sono arrivati ad ipotizzare che i cosiddetti sexybots siano un metodo per dare sfogo a tutti i maniaci di fantasie sessuali estreme. Questo porterebbe a una nuova strada per combattere il crimine sessuale.

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