Si possono clonare i mammut? Gli scienziati russi dicono di sì

È possibile clonare un mammut? Secondo gli scienziati russi e giapponesi sì; in seguito al ritrovamento di alcune cellule si potrebbe dare il via il processo di clonazione

3 Agosto 2016
Fonte: flickr

Clonare mammut, presto sarà possibile; finora l’unico animale che è stato clonato è la pecora Dolly, nel lontano 1997. L’esemplare fu clonato da un gruppo di scienziati scozzesi, grazie ad un campione di DNA dell’animale. Gli scienziati russi hanno annunciato che a breve saranno in grado di clonare anche un esemplare di mammut. Tutto ciò è possibile grazie a delle cellule vive ritrovate all’interno del tessuto sottocutaneo delle zampe di un esemplare di mammut. L’Elephas Primigenius, meglio conosciuto con il nome di mammut, appartiene alla famiglia degli elefanti, è di dimensioni enormi ed ha vissuto in Europa, in Asia e in America Meridionale.

Grazie alla sua statura imponente è più alto di 3,5 metri e il suo peso si aggira intorno alle 4 tonnellate. Inoltre, è dotato di lunghe zanne grazie alle quali è in grado di attaccare i nemici. Secondo il professor Albert Protopopov che si trova a capo della Fondazione per gli studi sul mammut in Siberia, le cellule trovate sulle zampe dell’animale sono in condizioni ottimali e potrebbero essere utilizzate per dar via alla clonazione. Di tutt’altro avviso è il direttore del Museo del mammut in Russia, Piotr Lazarev, che ha dichiarato che nonostante l’integrità delle cellule di mammut ritrovate, manca l’elemento essenziale per la clonazione, ovvero il DNA.

I resti del giovani mammut, che risalgono ad almeno 30000 anni fa, sono stati trovati da ricercatori russi e giapponesi in un cimitero che si trova nella Siberia orientale. I ricercatori, nonostante avrebbero voluto rimuovere i resti del mammut per provare ad estrarre il DNA, non hanno potuto; infatti, la legge della Repubblica dello Yakutia, dove sono stati ritrovati i resti del mammut, è molto severa e non permette a ricercatori e scienziati di portare via i reperti che si trovano in quella zona. A causa di queste restrizioni, la clonazione potrebbe subire qualche ritardo.

Un’altro esperto del settore ha dichiarato di essere molto scettico sulla clonazione di un mammut, lo scienziato Nikolai Janovskij dell’Istituto di genetica dell’Accademia Russa delle Scienze. Secondo lo scienziato, pur riuscendo a ricavare del DNA di mammut da alcuni resti, bisognerebbe essere certi della sua integrità. Infatti, Nikolai Janovskij sostiene che in seguito alla morte del mammut, le molecole che compongono il DNA potrebbero subire alcuni strappi e di conseguenza delle alterazioni.

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