Anche Stephen King è contro Donald Trump. Le probabilità che il magnate statunitense riesca nella sua scalata politica e diventi il futuro inquilino della Casa Bianca crescono di giorno in giorno. Gli scrittori americani, però, non sembrano essere molto felici di questa eventualità: i romanzieri Andrew Altschul e Mark Slouka hanno promosso una petizione in cui si dichiarano sdegnati per l’uso del linguaggio adoperato da Donald Trump durante la campagna elettorale.
Settimana dopo settimana gli scrittori contro Donald Trump sono aumentati nel numero e nella fama. Ad oggi la lettera aperta è stata sottoscritta da più di 450 autori statunitensi: alcuni di essi risultano essere molto noti anche al pubblico italiano. I contenuti del documento vanno a criticare la propaganda demagogica condotta dal candidato repubblicano. Secondo i letterati, infatti, Trump avrebbe adottato un atteggiamento volutamente populista, simile a quello riscontrabile nelle maggiori dittature del Novecento.
Inoltre gli scrittori contro Donald Trump hanno rilevato come l’uomo politico stia mettendo in atto una comunicazione razzista e sessista: in numerosi suoi discorsi vengono svilite tanto le donne quanto le minoranze etniche. Inoltre, la petizione sottolinea come l’imprenditore spesso scelga di servirsi di una retorica aggressiva e denigratoria nei confronti dei suoi avversari politici, con dei toni indegni di uno Stato civile.
Anche il noto scrittore Stephen King si è schierato contro Donald Trump: recentemente il maestro della letteratura horror ha firmato la petizione. La cosa, in realtà, non è poi così sorprendente poiché chiunque abbia letto i suoi romanzi è consapevole delle simpatie democratiche nutrite dallo scrittore. Oltre a King, tra i romanzieri contro Donald Trump possiamo annoverare Jennifer Egan, Michael Chabon e Lauren Groff.
Recenti avvenimenti sembrano sottolineare come gli appunti che gli scrittori hanno mosso contro Donald Trump non siano poi così campati in aria: negli scorsi giorni l’uomo d’affari ha attaccato molto pesantemente il probabile candidato democratico Hillary Clinton, pubblicando dei video risalenti a diversi anni prima. In essi due donne dichiaravano di essere state molestate da Bill Clinton, ex-Presidente degli Stati Uniti e marito di Hillary.